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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL X CAPITOLO GENERALE
DELLA PICCOLA OPERA DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Sabato, 16 maggio 1992

 

Fratelli carissimi!

1. Siate i benvenuti! Voi avete celebrato il X Capitolo generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza: fatica nobile e benedetta, perché fatica per il Regno di Dio! La vostra Assemblea Capitolare si è svolta a pochi mesi di distanza dalla repentina scomparsa del Direttore generale dell’Opera, don Giuseppe Masiero, e dell’Economo, don Angelo Riva. Fui informato quasi subito della loro tragica morte e soffersi e pregai con voi. Con voi ora gioisco perché, dopo momenti di prova così dura, mediante le vostre responsabili scelte, il Signore ha dato alla Congregazione un nuovo Superiore e un nuovo Consiglio generale. Porgo, pertanto, il mio saluto a don Roberto Simionato, da voi eletto sesto successore di don Orione e ai Consiglieri generali, da voi nominati per i prossimi sei anni. Auspico di cuore che essi possano, con l’aiuto di Dio e lavorando in costante sintonia di intenti, adempiere fedelmente la missione loro affidata per il bene della vostra Opera e della Chiesa. Li animino sempre lo spirito di appassionato servizio ai poveri e l’ansia apostolica, che furono propri del vostro beato Fondatore. Di lui prolunghino soprattutto la luminosa testimonianza di amore a Cristo, ai piccoli e a quanti vivono ai margini della società.

2. Seguendo le recenti indicazioni della Chiesa, alla quale vi lega un voto di speciale fedeltà, avete riflettuto a lungo durante il Capitolo su come impostare il futuro della Congregazione nell’ottica della missionarietà e dell’attenzione alle persone e ai popoli che attendono l’annuncio evangelico e anelano a condizioni di autentica giustizia e di concreta solidarietà. Il tema della nuova evangelizzazione si è così imposto fortemente alla vostra coscienza. Esso oggi si presenta a voi come l’attuazione del grido accorato del vostro Padre: “Anime! Anime!”. Grido che prolunga il “sitio” di Gesù in croce. Grido che andrà sempre ripetuto da ciascuno e da tutti insieme. Non ci può essere vera evangelizzazione senza fervore apostolico. Non esistono scelte per il Regno, se non sono fatte in un contesto, personale e comunitario, di autentico fervore. Il libro degli Atti, specie in questo tempo pasquale, ce lo ricorda costantemente. Come gli Apostoli, anche voi, Padri Capitolari, siete inviati quali ardenti araldi a diffondere le decisioni adottate dal Capitolo per l’intero vostro Istituto.

3. “Essere il fondatore oggi”: questo è stato il tema del Capitolo generale, durante il quale avete cercato di mettere in luce la vostra peculiare missione nella Chiesa secondo il carisma del Beato Luigi Orione. Alla vigilia del terzo Millennio cristiano stiamo vivendo un tempo carico di sfide e di enormi potenzialità positive. Un tempo nel quale le frontiere dell’evangelizzazione si allargano, domandando coraggiose scelte apostoliche. Il formarsi di un mondo più unito, grazie all’incremento delle comunicazioni, l’affermarsi tra i popoli di quei valori evangelici, che Gesù ha incarnato nella vita, e lo stesso tipo di sviluppo economico e tecnico, che spesso si rivela senz’anima, esigono da parte dei credenti, ma in maniera singolare da voi religiosi, ardore rinnovato, audacia missionaria, disponibilità costante e fedeltà indomita a Cristo e al suo Vangelo di speranza e di misericordia. Nell’impegno per la nuova evangelizzazione la vostra Famiglia religiosa troverà, ne sono certo, se saprà aprirsi a un’autentica consapevolezza missionaria, ragioni ideali e stimoli concreti per una costante crescita e un vivo rinnovamento evangelico. Fedeli, in tal modo, all’eredità spirituale lasciatavi da don Orione, voi sarete in questo tempo i prolungatori del suo servizio alla causa di Cristo e del messaggio salvifico.

4. La Chiesa vi domanda, pertanto, ancor oggi di vivere il vostro “carisma” con piena docilità allo Spirito Santo e con apertura generosa alle mutate esigenze dell’epoca attuale. Don Orione riassumeva così la finalità del vostro Istituto: “Instaurare omnia in Christo: per la grazia di Dio tutto instaurare nella Carità infinita di Gesù Cristo con l’attuazione del programma papale”. Quanto è necessario oggi il vostro apporto specifico alla vita delle Comunità ecclesiali e all’intera società! Don Orione, sensibilissimo alla missione della Chiesa, avvertiva lo stacco che, all’inizio del nostro secolo, andava crescendo tra clero e popolo, tra religione e società, tra devozione e costumi morali. La fede e il Vangelo, pur profondamente radicati nella tradizione del popolo, sembravano quasi ininfluenti sui nuovi problemi e interessi della vita familiare, sociale, culturale. Le masse operaie, soprattutto, erano attratte e travolte da altre ideologie e da altri costumi. Occorreva un nuovo modo di essere “sale e lievito del mondo”, un nuovo modo di “seminare e arare Cristo nel popolo”, come egli amava ripetere. Era l’urgenza della Chiesa di quel tempo. E resta l’urgenza della Chiesa anche oggi. Una società come la nostra, che da una parte tende quasi orgogliosamente al materialismo della vita, mentre dall’altra parte sente il vuoto e l’ansia di Dio, necessita di testimoni del mistero, necessita di segni vivi del Vangelo. Voi siete chiamati ad essere, come il vostro Padre spirituale, questi testimoni e questi segni viventi di Cristo nel mondo d’oggi; apostoli coraggiosi, aperti alle prospettive missionarie che animano la famiglia dei credenti.

5. Potrete rispondere a questa non facile ma esaltante vocazione soltanto se rimarrete saldamente ancorati all’essenziale della vita religiosa: la docile sequela di Cristo povero, casto e obbediente; se sarete adoratori incessanti della divina Volontà; se farete dell’orazione l’alimento insostituibile dell’esistenza; se non cederete ai richiami del secolarismo e manterrete inalterato lo stile di povertà, di semplicità e di abbandono alla Divina Provvidenza, che fu proprio del vostro Fondatore. Il vostro ministero apostolico tra i poveri e tra i giovani - quest’ultimo significativamente ribadito in quest’anno centenario del primo Oratorio fondato da don Orione - sarà ancor più efficace e servirà l’unità della Chiesa se innanzitutto tra di voi mai verranno a mancare l’intesa e la fraterna comunione.

La vostra Opera, che va allargando le sue tende missionarie in ogni Continente, conservi sempre lo spirito delle origini. Sia sempre come la volle il Fondatore: una famiglia umile, gioiosa, interamente dedicata al servizio dei poveri, per tutti stringere, con amore dolcissimo, a Cristo nella Chiesa.

Vi accompagni in tale missione il materno aiuto di Maria, “Madre e celeste fondatrice” della vostra Congregazione, come amava ripetere don Orione. Egli sostenga e accompagni i passi del nuovo Direttore generale, del nuovo Consiglio generale e di tutta la vostra Famiglia spirituale. Vi sia di incoraggiamento anche la benedizione che volentieri imparto a voi, qui presenti, e a tutti i membri, Religiosi, Religiose e Laici della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

 

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