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GIOVANNI PAOLO II

CONCISTORO NEL PALAZZO APOSTOLICO VATICANO
PER LA CANONIZZAZIONE DI DUE BEATI

Lunedì, 5 aprile 1993

 

Esultanti per l’avvicinarsi delle feste pasquali, con particolare gioia siamo qui convenuti a questo illustre Collegio; e mentre ringrazio grandemente e volentieri ciascuno di voi per l’aiuto che mi portate nel governo della Chiesa universale, vi porgo, venerabili e dilettissimi fratelli, il mio saluto più vivo nel Signore.

Come ben sapete, per antichissima consuetudine dei nostri predecessori e norma di questa Sede apostolica, quest’opera coadiutrice, che i padri cardinali prestano al Supremo Pastore della Chiesa, si attua specialmente nei Concistori ordinari o straordinari. Oggi, celebrando il rito solenne del Concistoro ordinario, siamo chiamati a esprimere liberamente il nostro voto su alcune proposte di canonizzazione. Veramente Cristo, nel corso dei secoli, suscita uomini e donne sempre nuovi, che mostrano in qual modo, attraverso le vicende del mondo, secondo lo stato e la condizione propria di ciascuno, si possa giungere alla perfetta unione con lui, cioè alla santità.

Vogliate perciò trattare, con attenzione e intima consapevolezza dei vostri doveri, questo importante affare della Chiesa, che riguarda la canonizzazione di due sacerdoti, i cui processi canonici si sono felicemente conclusi. Il primo, il venerabile servo di Dio Giovanni Sarkander, parroco nella diocesi di Olomuc, nel secolo XVI diede chiara testimonianza di vera fede; l’altro, il venerabile servo di Dio, Enrico de Ossó y Cervelló, presbitero della diocesi di Dertosa, fondò la Compagnia di Santa Teresa di Gesù.

Già conoscete in sintesi la loro vita, le loro opere e virtù, e avete anche dato la vostra risposta. Rimangono ancora da trattare alcune questioni che sono di competenza del Collegio dei cardinali di Santa Romana Chiesa.

Assista queste cause, e tutte le nostre opere e iniziative la beatissima Vergine Maria, che ha a cuore, con la sua carità materna, i fratelli del Figlio suo ancora pellegrini sulla terra, e li aiuti nel mettere in pratica il precetto che Cristo diede nella sua passione, prima di risorgere: “Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 13, 14).

Segue poi la petizione da parte di alcuni Cardinali Diaconi di essere ascritti all’Ordine dei Preti. Al Cardinale Aurelio Sabattani viene assegnato il Titolo presbiterale “pro hac vice” della Diaconia di Sant’Apollinare alle Terme Neroniano-Alessandrine, già ritenuta dal porporato; al Cardinale Giuseppe Casoria viene assegnato il Titolo presbiterale “pro hac vice” della Diaconia di San Giuseppe a Via Trionfale, già ritenuta dal porporato. Nell’ufficio di Cardinale Protodiacono subentra al Cardinale Sabattani Sua Eminenza il Cardinale D. Simon Lourdusamy, Diacono di S. Maria delle Grazie alle Fornaci fuori Porta Cavalleggeri. Il Santo Padre conferma nel nuovo incarico il Cardinale Lourdusamy. Il Santo Padre annuncia quindi la promozione del Cardinale Joseph Ratzinger all’Ordine dei Vescovi, del Titolo della Chiesa Suburbicaria di Velletri-Segni. Giovanni Paolo II annuncia inoltre la nomina del Cardinale Eduardo Martínez Somalo a Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Il nuovo Camerlengo presta immediatamente giuramento di fedeltà a Giovanni Paolo II e ai suoi legittimi successori. Il Santo Padre guida poi la preghiera per la Chiesa che si conclude con il canto del “Pater noster”. Giovanni Paolo II imparte infine la benedizione apostolica ai presenti. Subito dopo, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie invita i Protonotari apostolici presenti a redigere lo strumento pubblico “ad perpetuam rei memoriam”. Il Santo Padre, recitato l’Angelus, porge a tutti i presenti gli auguri di sante festività pasquali.

 

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