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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA «CONSOCIATIO INTERNATIONALIS
STUDIO IURIS CANONICI PROMOVENDO»

Giovedì, 3 novembre 1994

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Sono lieto di accogliere in voi i partecipanti al Convegno “L’espressione canonica della famiglia fondata sul matrimonio dinanzi al III Millennio”, promosso dall’Istituto di Scienze per la Famiglia dell’Università di Navarra, e celebrato a Roma dall’Ateneo Romano della Santa Croce, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della “Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici promovendo”.

Saluto Mons. Eugenio Corecco, Presidente della “Consociatio”, il Rettore Magnifico dell’Ateneo Romano della Santa Croce, Mons. Luis Clavell - al quale sono molto grato per il saluto rivoltomi -, e il Direttore dell’Istituto di Scienze per la Famiglia dell’Università di Navarra, Professor Pedro-Juan Viladrich. Saluto pure i Relatori e tutti voi che avete preso parte a questo incontro di studio, che rappresenta una tappa significativa del programma di ricerca intrapreso dal vostro Istituto come contributo specifico della scienza canonistica all’Anno Internazionale della Famiglia.

2. La Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, si è sentita sempre intimamente unita alla famiglia, giacché è nella famiglia di Nazaret che si è realizzato il mistero divino dell’Incarnazione del Verbo. Lungo i secoli, la comunità cristiana ha cercato di esprimere in modo sempre più profondo quella grande verità secondo cui fin dal principio (Gen 1, 1), nella creazione dell’essere umano come uomo e donna, la comunità coniugale e la famiglia fondata su di essa sono una speciale e privilegiata rivelazione del Dio Trino e, nel contempo, una rivelazione della costitutiva natura familiare della persona umana. Come ho scritto nella Lettera alle famiglie, “alla luce del Nuovo Testamento è possibile scoprire che il modello originario della famiglia va ricercato in Dio stesso, nel mistero trinitario della sua vita” (Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie, n. 6).

Per questo, tanto per la Chiesa come per la società civile, la famiglia fondata sul matrimonio rappresenta la prima e principale via per conoscere e salvaguardare la verità e la dignità dell’uomo (cf. Ivi, 2). Esiste un legame essenziale fra il mistero e la missione della Chiesa ed il destino storico della famiglia. In questo senso, in ogni epoca è stato compito della Chiesa anche attraverso la disciplina canonica, rendere palesi al Popolo di Dio e alla comunità umana i successivi approfondimenti nella comprensione del matrimonio e della famiglia realizzati a partire dalla Rivelazione, dalla Tradizione e dal Magistero. Ciò comporta una migliore conoscenza non solo dell’uomo e della donna, ma anche del destino di comunione amorosa che il Signore ha previsto per ogni persona e per l’intera umanità.

In questa nostra epoca è purtroppo incombente il rischio di frantumare l’originaria armonia inscritta al principio nell’uomo e rappresentata dal dono divino della famiglia. Assistiamo a diversi tentativi di spezzare i legami che uniscono il senso sponsale della sessualità umana con la verità dell’amore tra l’uomo e la donna, il matrimonio con la fecondità, la famiglia con l’intera società.

Insieme a questi elementi inquietanti la nostra epoca, forse come nessun’altra prima, offre però al Popolo di Dio ed alla cultura giuridica della comunità umana l’occasione per una più ricca e completa espressione canonica della famiglia fondata sul matrimonio. Vanno pertanto incoraggiati i lodevoli sforzi condotti dalla scienza canonistica in tale direzione. Di essi il vostro Convegno è una significativa testimonianza.

3. Nella ricerca e nella riflessione di questi giorni, voi state considerando l’armonia insita nella famiglia come dono di Dio all’uomo, prendendo le mosse dalla persona umana in cui si uniscono sostanzialmente sessualità, corporeità e principio personale. In tale ottica l’amore sessuale umano appare come integrazione tra le dinamiche istintive, affettive e volontarie dell’uomo. Il patto coniugale, a sua volta, si presenta come il potere di dar vita ad una vera comunione tra i coniugi a partire dalla dualità sessuale. Ha origine così quella comunità coniugale di vita e di amore che fonde insieme due esseri umani aprendoli al tempo stesso alla procreazione ed educazione dei figli. Nasce in tal modo la famiglia che, essendo comunità di sposi, genitori, figli e fratelli, si pone come cellula fondamentale della società e quale chiesa domestica. Questa profonda sequenza di elementi antropologici, che scopre e tutela la verità sull’uomo, ha assunto nell’Incarnazione e Redenzione del Verbo la dimensione di un nuovo grande mistero: lo stesso Signore, Sposo della Chiesa, si dona come Sposo agli sposi nella sacramentalità del matrimonio cristiano.

4. “La Chiesa professa che il matrimonio, come sacramento dell’alleanza tra gli sposi, è un grande mistero, giacché in esso si manifesta l’amore sponsale di Cristo per la sua Chiesa” (Ivi, 19). A proposito di questo grande mistero, mette conto riflettere sull’intervento della Vergine Maria nelle nozze di Cana di Galilea. Maria è la donna che unisce in sé le qualità di figlia di Dio Padre, madre di Dio Figlio e sposa di Dio Spirito Santo. Ella, nella sua delicata sollecitudine materna, avverte le difficoltà della circostanza e l’imbarazzo degli sposi: rileva i limiti delle previsioni nuziali umane. “Non hanno più vino” (Gv 2, 3). Nel momento in cui Gesù sta terminando il tempo della vita domestica per dare inizio a quella pubblica, la Madonna intercede affinché Egli intervenga. È Maria che insiste: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2, 5). E il Signore converte l’acqua nel vino nuovo e migliore, segno dell’Amore divino che trasforma l’amore umano e lo rende vocazione redentrice e cammino di santità cristiana.

Cari Fratelli e Sorelle! Possa la scienza canonistica contemplare la Madre, e la Madre accogliere questa vostra responsabilità di approfondire l’espressione canonica della famiglia fondata sul sacramento del matrimonio, nonché le diverse iniziative dell’Istituto di Scienze per la Famiglia durante quest’Anno Internazionale!

Con tali sentimenti, di cuore imparto a tutti voi la mia benedizione.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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