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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI DI PAESI DI MISSIONE PARTECIPANTI AD UN
SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO TEOLOGICO-PASTORALE

Giovedì, 24 novembre 1994

 

Signor Cardinale,
Cari Fratelli nell’Episcopato
,

Vi ringrazio vivamente per il messaggio che mi avete appena rivolto e, in particolare, per il filiale attaccamento di cui è espressione fedele, da parte dei Vescovi delle giovani Chiese, riuniti per queste tre settimane di riflessione sul ministero episcopale.

Sono molto lieto di avere l’occasione di esprimere il mio affetto e la mia stima a voi che siete Pastori in territori in cui l’evangelizzazione è attiva e auspico che questo incontro sia per tutti un incoraggiamento e un sostegno nella speranza apostolica che vi anima. So che svolgete il vostro ministero in condizioni difficili; molti di voi appartengono a Chiese provate. Dovete riunire nella fede in Cristo uomini troppo spesso divisi, unirli nella carità e promuovere l’annuncio del Vangelo, la cui urgenza appare chiaramente alle soglie del terzo millennio.

È per questa ragione che avete accettato di dedicare tre settimane a una riflessione metodica sul vostro ministero in una Chiesa in crescita e in un mondo in rapida e profonda trasformazione. Ringrazio la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli per aver organizzato con cura questo “aggiornamento” pastorale tanto opportuno. Vogliate esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato a questa sessione con competenza e con dedizione. Auspico che questa iniziativa venga seguita da altri “seminari” per i Vescovi appartenenti a contesti linguistici diversi.

Vescovi delle giovani Chiese, voi ritornate nelle vostre Diocesi con una maggiore consapevolezza del compito difficile, ma entusiasmante, che vi è stato affidato. Sappiate che il Buon Pastore è sempre con voi e che lo Spirito Santo vi accompagna.

“Perfector” del suo popolo, il Vescovo ha una missione di santificazione, in obbedienza allo spirito. Nella comunione ecclesiale universale, la Chiesa diocesana è presenza di Cristo e riflette il suo volto mediante la santità e l’unità dei suoi membri. Bisogna annunciare Cristo, bisogna rivelarlo attraverso la qualità della vita cristiana. Gesù ha chiesto ai suoi discepoli di essere uno “perché il mondo creda” (Gv 17, 21): santità delle famiglie, chiamata a crescere nel corso di questo anno che è le è stato dedicato; santità dei religiosi e delle religiose, il cui recente Sinodo sulla vita consacrata ha mostrato il cammino; santità dei sacerdoti, in una fedeltà piena d’amore alla loro ordinazione, senza la quale il loro ministero perde la sua fecondità; santità delle comunità cristiane senza la quale la missione sarebbe vana.

Il Vescovo è maestro nella fede: la sua prima funzione è quella di annunciare la Parola di Dio a tutti gli uomini e di condurre a una comprensione sempre più profonda e più chiara di Cristo e di tutte le cose nella sua luce. Egli deve vegliare sull’autenticità della fede e del suo annuncio. Al momento della “Nuova Evangelizzazione” in vasti spazi sia socio-culturali sia geografici, dove Cristo è ancora ignorato o misconosciuto, l’evangelizzazione degli individui e dei gruppi si rivela particolarmente urgente.

Le vostre giovani Chiese sono molto vive: la profonda bellezza delle celebrazioni liturgiche e l’impegno dei cristiani ne sono segni manifesti; tuttavia, molte di esse devono affrontare il problema delle sette o, per ciò che concerne soprattutto l’Africa, intrattenere un dialogo difficile con un Islam in espansione. Dinanzi a tali sfide, voi continuate a edificare la Chiesa di Cristo, mistero del suo Corpo, comunione nel suo amore, missione al centro del mondo. Lo fate in cooperazione con il presbiterio, strettamente unito al suo Vescovo, e anche con i fedeli laici coscienti della loro vocazione nella Chiesa e della loro missione nel mondo. Non desistete, anche dinanzi agli indugi, alle resistenze e alle opposizioni!

Avete riflettuto sulle esigenze della formazione dei sacerdoti, vostri più vicini collaboratori, al servizio della Chiesa e del Vangelo. Mantenete questa sollecitudine e condividetela; continuate a prestare particolare attenzione alla qualità spirituale della formazione impartita nei vostri seminari, al centro delle vostre Chiese. Il mondo che nasce ha bisogno della competenza, ma ancora di più della santità dei sacerdoti, segni viventi e manifesti dell’amore di Cristo Pastore.

Avete riflettuto insieme; fra voi si sono creati vincoli di amicizia. Restate vicini nella preghiera, impegnati nella stessa opera apostolica in seno al collegio episcopale, proseguendo una ricerca comune delle “vie del Vangelo”, in un rapporto aperto e fiducioso con il Successore di Pietro, che vuole anch’egli rimanere vicino a tutti coloro che portano il fardello delle Chiese di Dio.

Come espressione di questa fiducia e in pegno della speranza radicata nella fede in Cristo e nel suo spirito, vi imparto di tutto cuore la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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