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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE MILOSLAV VLK,
ARCIVESCOVO DI PRAHA

Domenica, 27 novembre 1994

 

Signor Cardinale,

è motivo per me di grande gioia incontrarla oggi, circondato da quella che mi piace chiamare la sua famiglia, formata dai congiunti insieme con i fedeli della diletta arcidiocesi di Praga e da quanti sono a Lei legati da vincoli profondi di fede e di comunione.

E' festa per Lei, in questi giorni; è festa per la Chiesa in quel singolare cuore dell’Europa che è la terra Boema, fecondata dall’annuncio dei Santi Cirillo e Metodio. Da soli quattro anni Lei fa parte del Collegio dei Vescovi. Ella quindi, ordinato Sacerdote a 36 anni durante la cosiddetta “primavera di Praga”, è un giovane Pastore della vecchia Europa, che alla fine degli anni ‘80, nella sua parte orientale, ha conosciuto un provvidenziale sussulto di libertà. La linfa che ha animato quel movimento di popolo appartiene a radici molto antiche, che affondano nella testimonianza dei santi e dei martiri cristiani e, in ultima analisi, nel Vangelo di Cristo Signore, verità e libertà dell’uomo, nostra autentica pace.

Ella ha pagato di persona la durezza del regime che opprimeva il popolo ceco, fino a vedersi costretto, per dieci anni, ad esercitare clandestinamente il ministero sacerdotale, lavorando come lavavetri. Anche la sua storia personale ha conosciuto una svolta repentina tra l’89 e il ‘90, con la nomina episcopale cui ha fatto seguito l’elezione a Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee.

La porpora, che ora riveste, è il richiamo quotidiano del senso di tutto questo cammino: è sigillo e pegno di testimonianza. In questo momento, pertanto, desidero unirmi a Lei ed a quanti la circondano per rendere lode al Signore, cantando il “Magnificat” a colui che rovescia i potenti dai troni e innalza g]i umili.

So che Lei vive la sua gioia in spirituale comunione con tanti fratelli e sorelle - specialmente sacerdoti, religiosi e religiose - che hanno pagato con grandi sacrifici e finanche con la vita la loro fedeltà a Cristo ed alla Chiesa e che in tal modo hanno preparato questo giorno. Rechi a tutte quelle persone l’assicurazione della vicinanza del Papa e della sua preghiera.

Con questi sentimenti imparto di cuore a Lei, venerato Fratello, ai presenti ed all’intera Comunità praghese la mia affettuosa benedizione.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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