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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA «PAPAL FOUNTATION»

Mercoledì, 26 aprile 1995 

 

Gentile Cardinale Krol,
Loro Eccellenze,
Signore e Signori,

In questo periodo pasquale i nostri pensieri sono sempre rivolti al Risorto e alla sua vittoria sul peccato e sulla morte, vittoria in cui trovano fondamento la nostra speranza e il nostro impegno di cristiani. La presenza di Cristo, per mezzo della sua Chiesa e della sua grazia presente nei nostri cuori, è l’inestinguibile fonte a cui attingere coraggio e forza per i compiti che noi, come cristiani, siamo chiamati a svolgere per il bene dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Compito principale è testimoniare in modo convincente il Vangelo con la nostra aspirazione alla santità e all’amore perfetto. Possano le parole rivolte dal Risorto ai suoi discepoli: “Pace a voi!” (Gv 20, 19) risuonare nei vostri cuori e infondere in voi la serenità e la fiducia necessarie a continuare nelle utili attività in cui siete impegnati.

E con questo spirito che porgo il mio saluto di benvenuto al Consiglio di Amministrazione della “Papal Foundation” in occasione della vostra visita annuale. La vostra presenza è sempre motivo di gioia, poiché l’intento principale della vostra fondazione consiste nell’offrire sostegno al mio ministero, il ministero del successore di Pietro. So bene che siete in questo impegnati non solo perché ispirati dalle ragioni della fede e dell’amore per la Chiesa, ma anche per un profondo senso di gratitudine a Dio del quale avete sperimentato le benedizioni nelle vostre vite e nelle vostre attività.

La Chiesa tutta è sempre più consapevole della chiamata e della sfida rappresentati dall’ormai prossimo Giubileo che inaugurerà il Terzo Millennio della Cristianità. E mia profonda convinzione che questo evento, e gli anni che da questo ci separano, siano un momento di abbondante grazia e di grande responsabilità per tutti noi. Come ho avuto modo di scrivere nella lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, “specifici compiti e responsabilità, in vista del Grande Giubileo dell’Anno 2000, spettano al ministero del Vescovo di Roma” (n. 22). In ogni caso il mio ministero dovrà essere più intenso e più universale, e dovrà affrontare i grandi problemi che la Chiesa ha di fronte in questo momento epocale, tra i quali rivestono una loro importanza la ricerca dell’unità dei cristiani e l’impegno di far crescere la pace nel mondo sulle solide basi del riconoscimento e della garanzia del rispetto della dignità umana e dei diritti di ognuno.

Mi è naturalmente molto gradito il sostegno che la “Papal Foundation” mi offre in questo impegno evangelico e, riconoscente, chiedo al Risorto di mandare su di voi il suo Spirito, “caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria” (Ef 1, 14) e in segno della mia vicinanza nel Nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo, imparto con gioia, a voi e alle vostre famiglie, la mia Benedizione Apostolica.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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