Index   Back Top Print

[ IT ]

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL PELLEGRINAGGIO DEL COLLEGIO ARCIVESCOVILE
«PIO XI» DI DESIO

Sabato, 4 marzo 1995

 

1. Sono lieto di accogliervi, carissimi Fratelli e Sorelle, che formate la “famiglia del Collegio Arcivescovile Pio XI”, come l’ha definita poco fa il vostro Rettore Mons. Giulio Panzeri. A lui anzitutto porgo, insieme col ringraziamento per i sentimenti e i pensieri che ha esposto, fervidi auguri per i suoi quarant’anni di Sacerdozio e venticinque di Rettorato al “Pio XI”. Saluto gli insegnanti, gli alunni, gli ex alunni e i genitori, come pure gli amici che si sono associati a voi in questo significativo pellegrinaggio. Rivolgo un cordiale benvenuto ai sacerdoti presenti, in particolare a Mons. Dionigi Re, vostro decano.

Nel maggio del 1983, durante il pellegrinaggio apostolico in Lombardia in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale, ho avuto modo di fare sosta nel vostro Collegio. Oggi, è giunto il gradito momento, per voi e per me, di rinnovare la gioia di quell’incontro.

2. Questa vostra visita, che si svolge accanto alla tomba di Pietro, avviene all’inizio della Quaresima, tempo favorevole per riflettere sulla nostra vocazione e missione cristiana. Ed è proprio sul tema della “missione” che vorrei ora soffermarmi, legandolo alla vostra specifica realtà di comunità educante. Questo è il tema, come ben sapete, della IX e X Giornata Mondiale della Gioventù: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20, 21). Mi piace, in proposito, riprendere una riflessione da me proposta al Forum Internazionale della Gioventù, svoltosi nel gennaio scorso a Manila, durante il memorabile incontro mondiale dei giovani. Riferendomi al racconto del roveto ardente, che troviamo al capitolo terzo del Libro dell’Esodo, vorrei proporre come modello Mosè ai giovani studenti, come agli insegnanti: a tutti.

Nel deserto, Mosè vede un roveto in fiamme, che attira la sua attenzione. Il fenomeno suscita in lui meraviglia, ed egli pensa: “Voglio avvicinarmi a vedere questo meraviglioso spettacolo: perché il roveto non brucia?” (Es 3, 3). Ecco, questo è il primo passo: lo stupore, la meraviglia come forza interiore che spinge l’uomo a conoscere, a scoprire, a cercare di capire la realtà. Lo studente, come l’insegnante, è anzitutto uno che desidera sapere, essendo affascinato dal mistero della vita, nei suoi vari aspetti. Vale veramente la pena di faticare per apprendere.

3. Mosè poi si avvicina; dall’interno del roveto ode una voce che lo chiama ed egli subito risponde: “Eccomi!” (Es 3, 4). Quando l’uomo si accosta al mistero con animo aperto alla verità, Dio, che è la verità, inizia un dialogo, in cui l’uomo, che cerca, si scopre cercato e trovato da Dio. Il Signore gli si presenta e gli rivela il suo progetto di libertà. Questo è il momento della missione, della responsabilità, in cui l’uomo scopre che la verità è impegnativa, perché gli chiede di mettersi al servizio del progetto divino di giustizia e di libertà per i fratelli, un progetto che raggiunge il suo culmine nella liberazione dal peccato e nella partecipazione alla vita stessa di Dio.

Questo progetto Dio propone anche a voi, carissimi giovani del Collegio Pio XI, chiamati a realizzare la vostra missione alle soglie del terzo millennio cristiano. Cristo Risorto le ripete a voi adulti, perché non perdiate il senso della meraviglia e consideriate la vocazione come un avvenimento sempre attuale, da rinnovare costantemente.

4. La missione che scaturisce dall’incontro con Cristo è la missione di ciascuno e di tutti voi insieme, come comunità educante: genitori, ragazzi e sacerdoti. Insieme, il Signore vi chiama ad essere “comunicatori di fede, di speranza e di amore” (cf. Messaggio per la IX e X Giornata Mondiale della Gioventù, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI/2 [1993] 1317).

Avete dinanzi a voi grandi esempi a cui ispirarvi nel compimento della vostra missione. Vi sostiene Maria Santissima, Sede della Sapienza, al cui Cuore Immacolato il vostro Collegio è stato consacrato pochi anni fa, ed alla cui materna protezione ora nuovamente lo affido. Vi accompagni sempre anche la mia Benedizione, che imparto di cuore a voi e che estendo all’intera comunità del Collegio Pio XI.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana