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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO COMITATO
PER I CONGRESSI EUCARISTICI INTERNAZIONALI

Giovedì, 18 maggio 1995

 

Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Gentili Signori e Signore!

1. Sono lieto di accogliere oggi, insieme con i Membri del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, un significativo numero di Delegati delle Conferenze Episcopali. La vostra presenza, in rappresentanza di tutti i continenti e di diverse culture, illustra bene la dimensione universale dei Congressi Eucaristici, che troverà una singolare espressione nella celebrazione del Congresso Eucaristico Internazionale a Roma in occasione del Grande Giubileo del 2000. Nel salutare cordialmente ciascuno di voi, rivolgo uno speciale pensiero al vostro Presidente, il caro Cardinale Edouard Gagnon, che ringrazio per le toccanti parole poc’anzi rivoltemi a nome di tutti i presenti.

2. La scelta delle sedi dei Congressi Internazionali comporta naturalmente uno speciale significato per la Chiesa universale. Essi, infatti, si sono svolti in diverse parti del mondo anche per ricordare o celebrare momenti particolarmente importanti nella vita della Chiesa, traendone i necessari insegnamenti per il presente. Ciò è avvenuto, per esempio, nell’ultimo Congresso di Siviglia, in cui abbiamo ricordato il quinto centenario della Evangelizzazione del continente americano.

La caduta dell’egemonia comunista nell’Europa dell’Est ha offerto una provvidenziale opportunità di convocare il Congresso “in quella parte dell’Europa che dopo una dura prova è rinata nella libertà” (Annuncio del Papa nella Statio Orbis del Congresso di Siviglia, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI/1 [1993] 1509).

A Siviglia affidai “alla materna protezione di Nostra Signora di Czestochowa la preparazione e lo sviluppo di quel futuro incontro su Gesù Sacramentato, con cui si vuole dare un rinnovato impulso all’azione della Chiesa specialmente nei Paesi dell’Europa centrale” (Annuncio del Papa nella Statio Orbis del Congresso di Siviglia, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI/1 [1993] 1509). Il tema del prossimo Congresso sarà dunque “Eucaristia e Libertà” e la Chiesa ospite sarà quella di Polonia.

3. Il Congresso sarà uno straordinario inno di gratitudine verso Cristo per il dono della libertà che, dall’Europa Centrale, ha portato beneficio a tutta la Chiesa e a tutto il mondo. Esso potrà anche mostrare come la fede in Cristo Redentore, presente nella Celebrazione eucaristica e nel Santissimo Sacramento, sia stata la sorgente della speranza e dell’amore, sopravvissute a tutte le sofferenze e persecuzioni, ed alla fine abbia meritato e realizzato la liberazione. È nell’Eucaristia che possiamo trovare il segreto per liberarci anche dalle nuove forme di schiavitù che si affacciano nell’attuale società consumistica ed edonistica.

Il Congresso si terrà nella storica città di Wrocław, proprio nel cuore dell’Europa, di quell’Europa che, per il bene di tutta l’umanità, deve conservare o ritrovare le sue radici cristiane.

E in una città con le porte aperte verso l’Oriente e con una spiccata vocazione ecumenica, il Congresso non potrà non chiedersi come i cristiani possano liberarsi da quanto impedisce loro di riunirsi tutti insieme intorno all’Eucaristia (cf. Orientale lumen, nn. 19 e 28).

4. Parte dei lavori della vostra Assemblea sono stati dedicati alla riflessione sull’azione pastorale necessaria per educare il Popolo cristiano a vivere l’essenziale rapporto tra Eucaristia e libertà.

La libertà che cerchiamo in Cristo e nel Sacramento eucaristico è quella ampia e profonda descritta dal Concilio: “La vera libertà è nell’uomo segno altissimo dell’immagine divina” (Gaudium et Spes, 17).

È precisamente di tale libertà che parla l’apostolo Paolo nella Lettera ai Galati, con le parole scelte come “motto” del Congresso: “Hac libertate nos Christus liberavit...” – “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi sottomettere di nuovo al giogo della schiavitù” (Gal 5, 1).

Ogni giorno l’Eucaristia rende presente ed efficace il Sacrificio di Cristo, offertosi liberamente per noi, affinché possiamo con lui rinascere a vita nuova. “Cristo Crocifisso – ho ricordato nell’Enciclica Veritatis Splendor – rivela il senso autentico della libertà, lo vive in pienezza nel dono totale di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa libertà” (Veritatis Splendor, 85). È così che l’Eucaristia, in questo secolo come nei primi secoli della Chiesa, è stata il pane della libertà, il viatico del coraggio e del martirio. La sua celebrazione nelle catacombe del ventesimo secolo ha costituito lo spazio della fede e della speranza, nel quale si sono ritemprati i nuovi martiri che, con la testimonianza della vita e spesso con il prezzo della morte, hanno esaltato la dignità della coscienza e il valore dell’obbedienza alla legge di Dio.

5. Carissimi, desidero esprimere il mio apprezzamento e la mia viva riconoscenza a tutti voi per il valido servizio che state svolgendo. So che il Comitato Pontificio ed il Comitato locale di Wrocław, con l’aiuto di collaboratori competenti e generosi, ha già fatto molto per avviare la preparazione del Congresso e tracciarne il programma. L’incontro di questa settimana col Signor Cardinale Arcivescovo Henryk Roman Gulbinowicz e la rappresentanza della Comunità diocesana vi ha fatto pregustare la fraterna accoglienza che sarà riservata ai pellegrini di tutta la Chiesa.

Molto rimane da fare, perché le persone presenti sul posto non siano sole a vivere la preziosa esperienza del Congresso. Uno dei vostri principali compiti come Delegati delle Chiese particolari, sarà proprio quello di suscitare un genuino interesse per tale importante evento ecclesiale ed aiutare tutti i fedeli a sentirsene partecipi.

A questo proposito avete opportunamente riflettuto sulla vitalità del Culto eucaristico nelle vostre nazioni, chiedendovi come la celebrazione del Congresso Eucaristico Internazionale possa offrire nuovi e provvidenziali contributi al suo sviluppo.

Un primo mezzo sarà certamente quello di seguire attentamente la preparazione pastorale, catechetica e liturgica che si svolgerà a Wrocław e in tutta la Polonia, per associarvi ad essa con iniziative adattate alle condizioni culturali di ciascun Paese.

Un secondo mezzo sarà l’approfondimento del tema stesso del Congresso, per discernere, nelle diverse realtà locali, i fattori che impediscono od ostacolano il pieno esercizio dell’autentica libertà.

Un terzo mezzo sarà la concreta testimonianza del fatto che una rinnovata fede in Cristo Eucaristia ed una pietà eucaristica aggiornata secondo le norme liturgiche possono rendere veramente liberi davanti alle molteplici pressioni ed ai nuovi idoli che tendono ad imporsi alle coscienze.

Maria Santissima, che, nella libertà del suo “Fiat” e della sua presenza ai piedi della Croce, ha offerto al mondo Gesù, il Liberatore, ci aiuti ad incontrarlo nel Sacramento dell’altare ed ottenga che il prossimo Congresso lo manifesti al mondo come l’unico autentico Redentore: oggi, come ieri e sempre (cf. Tertio Millennio Adveniente, 1 e 59). Mentre a Lei affido le vostre persone ed il vostro lavoro, imparto a tutti voi ed ai vostri collaboratori la Benedizione Apostolica.

 

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