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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ASSISTENTI CENTRALI, REGIONALI E DIOCESANI
PARTECIPANTI ALL’ANNUALE CONVEGNO UNITARIO

Giovedì, 26 ottobre 1995

 

Carissimi Assistenti dell’Azione Cattolica Italiana!

1. È con grande gioia che vi accolgo in occasione di questo vostro Convegno, aperto a quanti fra voi accompagnano il cammino dell’Associazione a livello sia diocesano che regionale. A tutti il mio saluto cordiale. Ringrazio l’Assistente Generale, Mons. Salvatore De Giorgi, per le espressioni che mi ha rivolto a vostro nome, e saluto con affetto il Presidente Nazionale, Avvocato Giuseppe Gervasio.

So che prima di questa Udienza avete concelebrato l’Eucaristia nella Basilica di San Pietro, per ringraziare il Signore del dono del Sacerdozio ministeriale e per confermare l’impegno di fedeltà al Successore di Pietro. Ciò acquista particolare significato nel contesto dell’ormai prossima ricorrenza del 30 anniversario del Decreto conciliare Presbyterorum Ordinis. Vi sono anche grato per aver voluto ricordare l’approssimarsi del mio giubileo sacerdotale.

2. Desidero anzitutto rinnovare a ciascuno di voi l’espressione del mio vivo apprezzamento per il servizio che svolgete nell’Azione Cattolica, servizio che spesso si somma ad altri impegni pastorali. Penso in questo momento agli oltre 9.000 assistenti parrocchiali che voi rappresentate e che, per antica e ininterrotta tradizione, sono gli stessi parroci e viceparroci. L’Azione Cattolica, infatti, ha nella parrocchia il suo luogo ordinario di vita, “collaborando col Parroco – come dice lo Statuto – per la crescita e l’impegno missionario della comunità parrocchiale” (art. 19).

Ribadisco, al riguardo, l’invito ad accogliere e sostenere nelle comunità parrocchiali l’esperienza associativa dell’Azione Cattolica, particolarmente raccomandata dal Concilio Vaticano II (cf. Apostolicam Actuositatem, 20; Christus Dominus, 17). Annoverata tra i “vari ministeri” che, “suscitati nell’ambito stesso dei fedeli da una chiamata divina”, sono “necessari” per “la impiantazione della Chiesa e lo sviluppo della comunità cristiana” (Ad Gentes, 15), l’Azione Cattolica assicura al parroco una “diretta collaborazione” (Apostolicam Actuositatem, 20) ed intende servire “all’incremento di tutta la comunità cristiana, ai progetti pastorali ed all’animazione evangelica di tutti gli ambienti di vita, con fedeltà e operosità” (Christifideles Laici, 31).

3. Nella scorsa primavera, ricevendo i delegati alla IX Assemblea, che ha tracciato il cammino dell’Associazione in sintonia col Convegno ecclesiale di Palermo e nella prospettiva del Grande Giubileo del 2000, ho ricordato che “anche per l’Azione Cattolica l’anelito alla santità costituisce l’impegno primario” e che in essa, come in una “palestra di vita, si sono formati laici esemplari, che veneriamo come santi, beati e servi di Dio” (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVIII/1 [1995] 1073).

Ciò è stato possibile perché accanto a ciascuno di questi laici vi è stata la presenza e la guida spirituale di un sacerdote, in genere l’Assistente, che, con l’esempio della vita sacerdotale, la sapienza della parola e la ricchezza della carità pastorale, lo ha accompagnato nel cammino verso la santità nelle condizioni ordinarie della famiglia e della professione, nella vita e nell’attività di ogni giorno. Tale servizio è affidato oggi a voi, carissimi, chiamati con la grazia dell’Ordinazione a prolungare la missione di Gesù Cristo Capo e Pastore (cf. Pastores dabo vobis, 15).

4. Il tema del vostro Convegno, “Vangelo e cultura della vita per una nuova società in Italia”, si richiama direttamente alla recente Enciclica Evangelium Vitae. Mi compiaccio per tale scelta. Essa dimostra anzitutto come l’Azione Cattolica sia sempre attenta al magistero della Chiesa e se ne faccia eco fedele per l’animazione profetica della comunità cristiana. Spetta a voi, Assistenti, sostenere e promuovere questa sensibilità, come l’antidoto più efficace contro il fenomeno, diffuso nel popolo di Dio, della soggettivizzazione della fede e della morale, le cui preoccupanti conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

La scelta di questo tema dimostra inoltre come l’Azione Cattolica intenda essere espressione esemplare del “popolo della vita e per la vita” (Evangelium Vitae, 78), quale deve essere tutta la Chiesa. E, in realtà, avendo come finalità propria “il fine generale apostolico della Chiesa” (Statuto, art. 1), ossia “l’evangelizzazione, la santificazione degli uomini, la formazione cristiana delle loro coscienze in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le varie comunità e i vari ambienti” (Statuto, art. 2), l’Azione Cattolica non può non sentirsi impegnata soprattutto nell’annunciare, celebrare, testimoniare, servire il Vangelo della vita, che “sta al cuore del messaggio di Gesù” (Evangelium Vitae, 1). Sono lieto che il documento finale della IX Assemblea nazionale abbia posto in forte rilievo questo impegno. A voi, cari Assistenti, affido il compito di sostenerlo ed alimentarlo: è un aspetto importante del vostro ministero di pastori (cf. Evangelium Vitae, 82).

5. Siete ministri della Parola di Dio: annunciate e fate annunciare il Vangelo della vita “quale il Magistero fedelmente ripropone e interpreta”, senza “temere l’ostilità e l’impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità”, ma “con costanza e coraggio” (Evangelium Vitae, 82).

Siete ministri della santificazione: celebrate e fate celebrare “il Dio che dona la vita” (Evangelium Vitae, 84) con la preghiera quotidiana, individuale e comunitaria, con la celebrazione dei Sacramenti e soprattutto dell’Eucaristia, da cui si attinge la forza per realizzare il Vangelo della vita nell’esistenza quotidiana, spesa nell’amore per gli altri sino al dono totale di sé. La beata Gianna Beretta Molla, onore dell’Azione Cattolica Italiana, ha dato di ciò un fulgido esempio.

Siete ministri della carità: ricordate che “il sostegno e la promozione della vita umana devono attuarsi mediante il servizio della carità, che si esprime nella testimonianza personale, nelle diverse forme di volontariato, nell’animazione sociale e nell’impegno politico” (Evangelium Vitae, 87). Così facendo aiuterete l’intera Azione Cattolica Italiana ad offrire un valido contributo a quella “grande strategia a favore della vita” (Evangelium Vitae, 95) senza la quale non può esserci nuova società.

Carissimi, affido questi impegni ed auspici, come pure quelli che ciascuno di voi porta in sé, all’intercessione di Maria Santissima, ed imparto di cuore a voi qui presenti la Benedizione Apostolica, estendendola a tutti i Confratelli Assistenti, specialmente anziani e malati, in pegno di costante e gioiosa fedeltà a Cristo ed alla Chiesa.

 

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