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VISITA PASTORALE A LORETO

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LE COMUNITÀ DELLE MONACHE DI CLAUSURA

Santa Casa di Loreto (Ancona) - Domenica, 10 settembre 1995

 

Carissime Sorelle!

1. È per me motivo di grande gioia, nel corso del pellegrinaggio a Loreto dei giovani europei, incontrare anche voi, componenti delle Comunità dei due monasteri della città – quello di Nazaret, delle Carmelitane scalze, e quello di San Gabriele dell’Addolorata, delle Passioniste – in questo luogo così significativo, che ricorda il grande mistero dell’Incarnazione.

Il mio pensiero va, in questo momento, a tutte le Claustrali d’Italia e del mondo. Care sorelle, voi siete rappresentanti di quella speciale vocazione alla vita contemplativa che percorre l’intera storia della Chiesa, ricordando a tutti l’urgenza di camminare costantemente protesi verso l’incontro definitivo e beatificante con Dio. È testimonianza particolarmente necessaria nel nostro tempo, così prossimo ormai al grande Giubileo del Duemila. Significativa è, pertanto, la vostra partecipazione spirituale all’incontro ecclesiale dei giovani europei, venuti a Loreto per trovare rinnovate energie nel pellegrinaggio che li condurrà verso il grande evento del nuovo millennio cristiano.

2. La Santa Casa, il Santuario in cui ci troviamo, ci richiama la fondamentale importanza che ha avuto per la salvezza del genere umano il “sì” di Maria alla chiamata del Signore. Che cos’altro è la vita claustrale se non il continuo rinnovamento di un “sì” che apre le porte del proprio essere all’accoglienza del Salvatore? Voi pronunciate questo “sì” nel quotidiano assenso all’opera divina e nell’assidua contemplazione dei misteri della salvezza.

In questo modo, senza mettervi materialmente in cammino, voi vivete un vostro spirituale pellegrinaggio, che trae dal mistero compiutosi nella Santa Casa la sua ispirazione e il suo orientamento. È proprio grazie alla stabilità e alla clausura che voi passate attraverso “la scena di questo mondo” senza stabilirvi nelle cose di quaggiù, ma restando in continua tensione verso la meta.

La monaca, pellegrina nella sua clausura, è sempre in cammino verso il Signore. Ogni nuovo mattino può cantare con il Salmista “O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia... Così nel santuario ti ho cercato” (Sal 63, 1. 3). E con la Sposa del Cantico può dire: “Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per le piazze, voglio cercare l’amato del mio cuore” (Ct 3, 2).

3. Nel monastero tutto è orientato alla ricerca del Volto di Dio, tutto è ricondotto all’essenziale, perché è importante solo ciò che avvicina a Lui. Il raccoglimento monastico significa attenzione alla presenza di Dio: se ci si disperde in molte cose, si rallenta il cammino e si perde di vista la meta.

Molti giovani oggi sono sensibili al richiamo del pellegrinaggio. Essi trovano intorno a sé un mondo spesso privo di valori spirituali e di ideali veri: per molti ciò che conta è godere dell’oggi, difendendo i propri interessi, anche a spese degli altri, fino alla sopraffazione e alla violenza. Il pellegrinaggio a Loreto può costituire l’occasione propizia per reagire ad un contesto umano così angusto e deludente. La sosta nella Santa Casa diventa per loro invito a riflettere sui valori autentici e ad aprire l’animo verso gli ampi orizzonti della fede e dell’amore.

Care Sorelle, dall’interno dei vostri monasteri voi potete sentirvi profondamente solidali con questi giovani, sostenendoli con le vostre preghiere e con i vostri sacrifici nella ricerca della risposta capace di dare pace al cuore inquieto. La risposta – voi lo sapete – è Cristo, Parola del Padre, fattasi carne per salvare l’uomo.

4. Quanto preziosa è, dunque, la vostra vocazione di speciale consacrazione! Essa è veramente un dono che si situa al centro del mistero della comunione ecclesiale, accompagnando la missione apostolica di quanti s’affaticano nell’annuncio del Vangelo. Singolarmente importante è l’apporto che siete chiamate ad offrire all’impegno della Chiesa per la nuova evangelizzazione, soprattutto ora che ci si sta avvicinando al Grande Giubileo. Come gli Apostoli, radunati in preghiera con Maria ed altre donne nel cenacolo, furono riempiti di Spirito Santo (cf. At 1, 14), così la comunità dei credenti conta oggi di poter sperimentare, grazie anche alla vostra preghiera, una rinnovata Pentecoste per una più efficace testimonianza evangelica alle soglie del nuovo millennio.

Care Sorelle, affido a Maria, Vergine fedele e Dimora consacrata a Dio, le vostre Comunità e ciascuna di voi, come pure quante aspirano a condividere la vostra stessa esperienza spirituale. La Madre del Signore ottenga che da Loreto s’irradi nuovamente in Europa, mediante i giovani qui giunti in pellegrinaggio, un fascio di quella luce che avvolse il mondo quando il Verbo si fece carne e pose la sua dimora tra noi!

A tutte la mia Benedizione.

 

 



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