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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL TERMINE DEL CONCERTO OFFERTO
DALLA « ACADEMIA MUSICAE PRO MUNDO UNO »

Cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo
Domenica, 28 luglio 1996

 

Al termine di questa suggestiva serata musicale sono lieto di rivolgere un cordiale saluto a tutti voi, gentili Signori e Signore, che avete voluto prendere parte al Concerto offerto dalla prestigiosa "Academia Musicae pro Mundo Uno, Roma". Ringrazio il Maestro Giuseppe Juhar, Presidente dell’Accademia, per le cortesi parole che poc’anzi mi ha rivolto, la Dottoressa Monika Juhar, Direttore Artistico, e tutti coloro che hanno in vario modo contribuito alla realizzazione dell’odierna manifestazione.

Esprimo sentimenti di stima e di ammirazione al Direttore, Kurt Redel, ed a tutti i musicisti dell’Orchestra sinfonica della Radio di Cracovia. Estendo le mie congratulazioni al Maestro Ladislav Holasek ed ai componenti del Coro della Città di Bratislava, come pure ai valenti solisti, provenienti da diverse nazioni dell’Europa centrale. A tutti va il mio apprezzamento per la grande musica che ci hanno offerto nella suggestiva cornice di questa serata estiva.

Di Marin Marais, considerato uno dei maggiori musicisti dell’epoca di Luigi XIV, abbiamo ascoltato "La Sonnerie" de Sainte Geneviève du Mont de Paris. L’originale ispirazione e la raffinatezza di questo grande Maestro della viola traspare, limpida e pulsante, nell’opera che è stata magistralmente eseguita.

Ad essa ha fatto seguito il Concerto per violino ed orchestra in Sol maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, nel quale si esprime la giovane personalità ma anche la maturità musicale già raggiunta dall’Autore quando compose, a soli 20 anni a Salisburgo, i cinque concerti per violino e orchestra.

Abbiamo infine ascoltato una delle più grandi cantate della produzione religiosa di Johann Sebastian Bach "Die Elenden sollen essen" ("I bisognosi devono mangiare"). In essa il Compositore tedesco comunica un intimo sentimento di fede e di devozione verso l’assoluta bontà di Dio, Padre provvidente e dispensatore di beni per le sue creature.

Sia per la scelta delle opere sia per la formazione musicale degli strumentisti e dei cantori, il Concerto di questa sera costituisce una significativa testimonianza di quell’unità culturale e spirituale dell’Europa, a cui la tradizione cristiana ha dato lungo i secoli e continua ad offrire anche al presente un fondamentale contributo. Nel rinnovare il mio vivo apprezzamento agli organizzatori ed agli esecutori del Concerto, formulo cordiali voti per la festa "Musica pro Mundo Uno", che si sta svolgendo in questi giorni a Roma, nell’auspicio che il linguaggio universale della musica costituisca un invito all’incontro ed alla comprensione tra popoli e nazioni.

Con questi sentimenti, invoco su ciascuno dei presenti e sulle rispettive famiglie la costante protezione del Signore e di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

 

© Copyright 1996 - Libreria Editrice Vaticana

    



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