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DISCORSO Del SANTO PADRE
 GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA GIUNTA
E DEL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA DI ROMA

Lunedì, 2 febbraio 1998 

 

Signor Presidente,
Illustri Componenti della Giunta e del Consiglio Provinciale di Roma,
Gentili Signori e Signore!

1. Sono lieto di porgervi un cordiale benvenuto in occasione di questo nostro tradizionale incontro, che mi rinnova la gradita opportunità di esprimervi la mia stima per il vostro lavoro ed i miei più sentiti voti augurali per il nuovo anno da poco iniziato.

Rivolgo il mio deferente saluto a ciascuno di voi e, in particolare, ringrazio l'Onorevole Giorgio Fregosi per le cortesi espressioni augurali, che ha avuto l'amabilità di rivolgermi, facendosi interprete dei sentimenti di voi tutti. A mia volta, desidero ricambiare la vostra gentilezza auspicando per voi, per i vostri collaboratori e per tutti gli abitanti della Provincia di Roma un 1998 ricco di serenità e di frutti di bene in ogni settore delle vostre attività.

Accompagno questi sentimenti con l'assicurazione del mio costante ricordo nella preghiera. L'apostolo Paolo raccomandava al suo discepolo Timoteo di pregare per i responsabili della cosa pubblica. "Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità". E aggiungeva: "Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1Tm 2, 1-4).

Seguendo queste indicazioni dell'Apostolo delle genti, la tradizione cristiana ha sempre tenuto in grande considerazione la preghiera per i governanti e per gli amministratori della cosa pubblica, convinta com'è dell'importanza, della delicatezza e del valore del servizio che essi rendono all'intera collettività.

2. Nel suo indirizzo di saluto, il Signor Presidente della Giunta Provinciale ha accennato ai problemi con cui quotidianamente vi confrontate e all'impegno con cui vi sforzate di rispondere alle richieste dei cittadini. Il progresso del mondo attuale e la varietà dei bisogni presenti nella società potrebbero forse acuire dentro di voi l'impressione che i mezzi e le risorse di cui dispone la pubblica amministrazione siano inadeguati rispetto alla complessità ed all'urgenza delle aspettative della popolazione. E questo potrebbe ingenerare un senso di frustrazione.

Occorre reagire e non lasciarsi vincere da questa tentazione. Moltiplicate pertanto i vostri sforzi nel cercare una sempre più ampia intesa e collaborazione fra le varie componenti della società. Solo con un leale e generoso atteggiamento di solidarietà tra i cittadini e le istituzioni potranno essere affrontate e risolte in modo adeguato le tante sfide della società attuale. In questo vostro compito vi sarà di grande aiuto la coscienza del valore del servizio a voi demandato e la consapevolezza che i risultati raggiunti in questo campo, pur limitati di fronte all'ampiezza delle attese ed alla necessità di sempre nuovi approfondimenti, costituiscono un bene per tutti e favoriscono il conseguimento di una migliore qualità della vita.

3. In questo nostro tempo, carico certo di contraddizioni ma anche caratterizzato dall'apertura a grandi ideali, deve essere sforzo comune quello di combattere efficacemente la diffusa tendenza a chiudersi nel piccolo orizzonte del proprio interesse. Occorre a tal fine concentrare le potenzialità di tutti e valorizzare sempre più le molteplici realtà locali presenti nel circondario di Roma. Esse possono offrire uno specifico contributo alla soluzione dei numerosi ed a volte drammatici problemi che la Metropoli presenta. Penso all'endemico problema della mancanza di abitazioni; alla difficile situazione di quanti, specialmente giovani, sono ancora alla ricerca di un posto di lavoro; alla corretta gestione delle risorse del territorio ed a quei settori della vita sociale che rientrano nelle dirette competenze dell'Amministrazione provinciale.

Vi è ben noto quanto stia a cuore alla Chiesa favorire con ogni legittimo mezzo il progresso integrale dell'uomo, e vi è ugualmente noto con quanta insistenza essa ribadisca in ogni circostanza la priorità del bene comune su quello privato. Nel concorde sforzo per l'edificazione di un futuro più umano voi, con le vostre responsabilità di pubblici amministratori, potete prestare un qualificato contributo. Non abdicate alle vostre prerogative ed ai vostri impegni.

4. La Chiesa "esperta in umanità" (cfr Lettera Enciclica Populorum progressio, n. 13) segue con cordiale apprezzamento il vostro quotidiano servizio. Essa, nel pieno rispetto delle specifiche competenze, desidera cooperare alla costruzione del bene di tutti, offrendo il proprio fattivo apporto alle istituzioni statali per creare una società sempre più fraterna e solidale.

Il Grande Giubileo dell'Anno Duemila, che ormai si sta rapidamente avvicinando e nella cui preparazione la città e la Provincia di Roma sono pienamente coinvolte, rappresenta anche per l'anno che ci sta davanti un campo di feconda collaborazione tra la Diocesi di Roma e le istituzioni statali. Possa la prospettiva di questo storico evento costituire per tutti un pressante appello a riscoprire le profonde radici spirituali della identità culturale e sociale di Roma e della sua Provincia.

Con tali auspici, rinnovo a ciascuno dei presenti cordiali auguri per un nuovo anno pieno di serenità e di pace, ricco di soddisfazioni e fecondo di opere di bene. Accompagno questi miei voti augurali con l'invocazione della celeste protezione della Madre di Dio, mentre imparto a voi, alle vostre famiglie, ai vostri collaboratori ed all'intera popolazione della Provincia di Roma la mia Benedizione.

  

 © Copyright 1998 - Libreria Editrice Vaticana



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