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DISCORSO DEL SANTO PADRE
 GIOVANNI PAOLO II
A CONCLUSIONE DELLA "FESTA DELLA FAMIGLIE"
DELLA DIOCESI DI ROMA E RECITA DEL SANTO ROSARIO

Sabato, 2 febbraio 1998

 

1. "E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa" (At 16,32).

Carissime famiglie di Roma, questo versetto degli Atti degli Apostoli fa da cornice a questo incontro di fede e di preghiera che, nell'ambito della Missione cittadina, conclude la Settimana diocesana dedicata alla vita ed alla famiglia.

Saluto il Signor Cardinale Vicario Camillo Ruini, che ringrazio per le gentili parole rivoltemi. Con lui saluto Mons. Francisco Gil Hellín, Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, l'Onorevole Carlo Casini, Presidente Nazionale del Movimento per la Vita, Mons. Luigi Moretti, Responsabile diocesano del Centro Pastorale per la Famiglia, e Mons. Renzo Bonetti, Direttore Nazionale dell'Ufficio di pastorale familiare della CEI.

Il mio pensiero va in questo momento a tutte le famiglie della diocesi, soprattutto a quelle che si sentono particolarmente provate: sia di incoraggiamento per loro la costante attenzione del Papa e di tutta la Chiesa locale. Desidero ripetere a ciascuno le parole che, dopo la prodigiosa liberazione, san Paolo e il suo compagno di prigionia, Sila, rivolsero all'attonito carceriere, che chiedeva cosa fosse necessario per essere salvato. Rispose l'Apostolo: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia" (At 16, 31). Accogliere la presenza di Cristo nella famiglia: questo è l'invito che risuona questa sera.

Care famiglie di Roma, non abbiate paura di aprire la porta di casa a Gesù Cristo. Il suo progetto divino arricchisce la famiglia, la libera da ogni schiavitù e la conduce alla piena realizzazione della vocazione che le è propria.

2. Nei numerosi incontri che ho modo di avere con i giovani in Italia e nel mondo intero, raccolgo la testimonianza di un crescente desiderio di costruire famiglie in cui siano vissuti gli autentici valori dell'amore, del rispetto per la vita, dell'apertura agli altri, della solidarietà. Come non vedere in queste aspirazioni l'implicita contestazione dei comportamenti permissivi che la società cerca oggi di avallare?

Care famiglie cristiane, guardate al bisogno d'amore, di donazione e di apertura alla vita, presente nel cuore dei vostri figli, disorientati da modelli di unioni fallimentari. I figli imparano ad amare il proprio sposo o la propria sposa guardando all'esempio dei genitori. Non accontentatevi di vivere al vostro interno il Vangelo della famiglia, ma annunciatelo e testimoniatelo a quanti incontrate sul vostro cammino ed in ogni ambito della vita pubblica e sociale.

In questo ardito, eppur connaturale, compito di testimonianza non siete soli. Lo Spirito Santo è con voi; abita in voi in forza dei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e del Matrimonio! Egli vi sosterrà nell'adempimento della vostra missione!

3. Questa nostra città di Roma, come tutta l'Italia, ha grande bisogno di una nuova e organica politica a favore della famiglia, per poter affrontare con speranza di successo le gravissime sfide che stanno davanti a noi, a cominciare da quella della denatalità.

E' illusorio pensare di poter costruire il benessere attraverso una mentalità egoistica che, in vario modo, nega spazio ed accoglienza alle nuove generazioni. Così come si dimostra irragionevole il tentativo di equiparare altri modelli di convivenza alla famiglia fondata sul matrimonio. Tutto ciò conduce inevitabilmente al declino di una civiltà sotto il profilo sia morale e spirituale che sociale ed economico.

Chiedo pertanto a voi, famiglie di Roma, come a tutte le famiglie d'Italia, di unire i vostri sforzi, anche attraverso l'azione del Forum delle famiglie, per far valere la soggettività sociale della famiglia e ottenere così quei cambiamenti culturali e legislativi che possono rendere giustizia alle famiglie e assicurare il vero bene della società. In questo impegno la Chiesa è al vostro fianco e non vi lascerà sole.

4. Carissime famiglie di Roma, contemplando il modello della Santa Famiglia di Nazaret, reciteremo insieme la preghiera del Rosario. Affidiamo all'intercessione di Maria e del suo sposo Giuseppe tutte le famiglie della nostra città e soprattutto quelle che vivono in situazioni difficili. Affidiamo loro i giovani che si preparano al matrimonio attraverso quel periodo di grazia che è il fidanzamento. Affidiamo anche quanti hanno responsabilità nel promuovere politiche familiari più giuste e costruttive. Il Signore benedica tutte le famiglie e le renda luogo privilegiato di incontro con Lui, per un annuncio autentico del suo amore.

Maria, Regina della Famiglia, con cuore materno tutti vi protegga e vi ottenga da Dio abbondanza di consolazioni.

 

 © Copyright 1998 - Libreria Editrice Vaticana



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