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PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
A CONCLUSIONE DELLA SERATA OFFERTA
DAI PARLAMENTARI PER IL GIUBILEO

5 novembre 1998

 

Venerati Fratelli,
Illustri Signori e Signore!

Con animo riconoscente ho preso parte a questo singolare omaggio, ed ora sono lieto di rivolgere a ciascuno di voi il mio cordiale saluto, con un pensiero di particolare deferenza alle Autorità che hanno voluto onorare questo incontro con la loro presenza.

Ringrazio i membri dell’Intergruppo Parlamentare italiano e i loro Colleghi del mondo intero per l’impegno da essi assunto di contribuire insieme alla preparazione del Giubileo del 2000, sia in vista dell’incontro che li riguarda direttamente come politici, sia, più in generale, per le finalità etico-sociali dell’Anno Santo. A questo proposito, mi rallegro del fatto che la proposta di riduzione del debito estero dei Paesi più poveri, e quella di moratoria delle esecuzioni almeno nell’anno giubilare, vengano sostenute da persone che ricoprono alte cariche istituzionali e possono, pertanto, contribuire efficacemente al loro accoglimento.

Desidero esprimere un “grazie” particolare a quanti mi hanno presentato questa sera un messaggio augurale: alla Senatrice Ombretta Fumagalli Carulli e a ciascuna delle illustri Personalità politiche e religiose collegate a distanza.

Ringrazio il Maestro Paolo Olmi con l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma e le Voci Bianche di Poznan, come pure i validissimi Solisti, e mi congratulo per le pregevoli esecuzioni.

Questa serata - oltre che una singolare manifestazione di vicinanza alla persona del Papa - ha offerto una significativa testimonianza di unità intorno ai fondamentali valori spirituali ed etici della persona e della comunità umana.

Per tutti voi, qui presenti, e per quanti sono uniti a noi mediante i mezzi di comunicazione, invoco dal Signore copiose benedizioni.

   

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