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VIAGGIO APOSTOLICO A CITTÀ DEL MESSICO
E A SAINT LOUIS (22-28 GENNAIO 1999)

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale di Città del Messico - Martedì, 26 gennaio 1999

 

Signor Presidente
Signori Cardinali e Fratelli nell'Episcopato,
Eccellentissime Autorità,
Amatissimi fratelli e sorelle del Messico:

1. Le intense e commoventi giornate trascorse con il Popolo di Dio che peregrina nelle terre messicane hanno lasciato in me un segno profondo. Impressi nella mia memoria sono i volti di tante persone incontrate in questi giorni. Sono molto grato a tutti per la cordiale ospitalità, espressione genuina dell'anima messicano, e soprattutto per aver potuto condividere intensi momenti di preghiera e di riflessione nelle celebrazioni della Santa Messa nella Basilica di Guadalupe e nell'Autodromo «Hermano Rodríguez», nella visita all'ospedale «Licenciado Adolfo López Mateos» e nel memorabile incontro con le quattro generazioni nello Stadio Atzeca.

2. Chiedo a Dio di benedire e ricompensare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa Visita. Le sono molto riconoscente, Signor Presidente, per le cordiali parole che mi ha rivolto al mio arrivo, per avermi ricevuto nella sua Residenza Presidenziale, per tutte le attenzioni che ha avuto nei miei riguardi, così come per la collaborazione prestata dalle Autorità.

La mia gratitudine va anche al Signor Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo Primate di México, come pure agli altri Vescovi messicani e a quelli giunti da tutto il Continente che hanno collaborato affinché questa visita fosse vissuta così intensamente. Il mio ringraziamento si fa preghiera invocando dal Cielo le migliori benedizioni per questo popolo che in tante occasioni ha dimostrato la sua fedeltà a Dio, alla Chiesa e al Successore di san Pietro. Perciò, elevo verso l'alto fin d'ora la mia voce: Dio ti benedica, Messico, per gli esempi di umanità e di fede delle tue genti, per gli sforzi in difesa della famiglia e della vita.

Dio ti benedica, Messico, per la fedeltà e l'amore dei tuoi figli per la Chiesa. Gli uomini e le donne che compongono il ricco mosaico delle tue diverse e feconde culture trovano in Cristo la forza per superare antagonismi vecchi e nuovi e sentirsi figli di uno stesso Padre.

Dio ti benedica, Messico, con i tuoi numerosi popoli indigeni, dei quali vuoi promuovere il progresso e il rispetto. Essi conservano ricchi valori umani e religiosi e desiderano lavorare insieme per costruire un futuro migliore.

Dio ti benedica, Messico, che ti sforzi di sradicare per sempre le lotte che hanno diviso i tuoi figli attraverso un dialogo fecondo e costruttivo. Un dialogo dal quale nessuno rimanga escluso e che accomuni ancora di più tutti i tuoi abitanti, i credenti fedeli alla loro fede in Cristo e quelli che sono lontani da Lui. Solo il dialogo fraterno fra tutti darà vigore ai progetti di future riforme, auspicate dai cittadini di buona volontà, appartenenti ad ogni credo religioso e ai diversi settori politici e culturali.

Dio ti benedica, Messico, che continui a sentire la nostalgia dei tuoi figli emigrati in cerca di pane e di lavoro. Essi hanno contribuito anche a diffondere la fede cattolica nei loro nuovi ambienti e a costruire un'America che, come hanno affermato i Vescovi durante il Sinodo, vuole essere solidale e fraterna.

Dio ti benedica, Messico, per la libertà religiosa che stai riconoscendo a quanti Lo adorano dentro i tuoi confini. Questa libertà, garanzia di stabilità, dà pieno significato alle altre libertà e ai diritti fondamentali.

Dio ti benedica, Messico, per la Chiesa presente sulla tua terra. I Vescovi, insieme ai sacerdoti, ai consacrati, alle consacrate e ai laici, impegnati nella nuova evangelizzazione, fedeli a Cristo e al suo Vangelo, annunciano sulla tua terra, da quasi cinque secoli, il Regno di Dio.

3. Il Messico è un grande Paese che affonda le sue radici in un passato ricco per la sua fede cristiana e aperto al futuro nella sua chiara vocazione americana e mondiale. Percorrendo le strade del Distretto Federale, tenendo presente nel cuore gli Stati che compongono la Nazione, ho sentito di nuovo il pulsare di questo nobile popolo che con tanto affetto mi ha ricevuto nel mio primo viaggio apostolico lontano da Roma, all'inizio del mio ministero petrino. Nella sua accoglienza vedo il fedele riflesso di una realtà che si fa strada nella vita messicana: quella di un nuovo clima nei rapporti rispettosi, solidi e costruttivi fra Stato e Chiesa, superando altri momenti che, con le loro luci ed ombre, sono già alla storia. Questo nuovo clima favorirà sempre più la collaborazione a favore del popolo messicano.

4. Nel concludere questa visita pastorale, desidero ribadire la mia piena fiducia nel futuro di questo popolo, un futuro nel quale il Messico, sempre più evangelizzato e più cristiano, sia un punto di riferimento in America e nel mondo; un Paese dove la democrazia, ogni giorno più radicata e salda, più trasparente ed effettiva, assieme alla gioiosa e pacifica convivenza fra le sue genti, sia sempre una realtà sotto lo sguardo tenero della sua Regina e Madre, la Vergine di Guadalupe.

A Lei vanno il mio ultimo sguardo e il mio ultimo saluto prima di lasciare per la quarta volta questa benedetta terra messicana. A Lei affido tutti e ciascuno dei suoi figli messicani, il cui ricordo serbo nel mio cuore. Vergine di Guadalupe, veglia sul Messico! Veglia su tutto l'amato Continente americano!

 

  © Copyright 1999 - Libreria Editrice Vaticana

 



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