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DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI XXIII
AI PARTECIPANTI ALL'OTTAVO CONGRESSO
DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA
TRA GLI AGENTI DI ASSICURAZIONE

Sala del Concistoro
Venerdì, 13 marzo 1959
 

La vostra presenza Ci dà una consolante prova della vostra fede e del vostro amore, diletti figli della Associazione Nazionale tra gli Agenti di Assicurazione. Al termine del vostro Congresso, voi avete voluto venire a ricevere la Nostra Benedizione, affinché i propositi germogliati durante i lavori ricevano il desiderato suggello della celeste grazia.

Vi accogliamo con viva e paterna soddisfazione, e vi diciamo che per ognuno di voi, come per tutti i diletti figli che il Signore Ci ha affidati, il Nostro cuore prova un sentimento di particolare affetto, perchè vi sappiamo impegnati, pur fra le quotidiane difficoltà e fatiche della vita, nella pratica volonterosa della legge cristiana.

Sappiamo con quanta solerzia e spirito di sacrificio avete saputo percorrere un cammino arduo, dai duri anni del dopoguerra, in cui si è ricomposta la vostra Associazione, fino agli attuali sviluppi, dovuti alla fervida operosità di ciascuno di voi.

Mentre pertanto vi esortiamo a proseguire con fervore sulla via intrapresa, amiamo proporre come ambita ed eccelsa mèta della vostra professione il continuo arricchimento spirituale delle vostre anime, così che mai dimentichiate di tendere non solo a un temporale benessere, ma all'eterno possesso di Dio. « Non abbiamo qui una città stabile — scrisse S. Paolo nella sua Lettera agli Ebrei —: ma camminiamo verso una città futura » [1]. Camminate dunque fiduciosi verso questo traguardo nobile e santo, proposto e promesso agli uomini di buona volontà. Operate sempre nella giustizia e nell'amore. Sono queste le virtù che piacciono al Signore, al quale dobbiamo filialmente rendere il religioso ossequio del culto interno ed esterno. La giustizia e l'amore ci fanno progredire, in rettitudine di intenzione, nello sforzo di dare a ciascuno ciò che gli appartiene, e di adempire gioiosamente i doveri personali e le responsabilità di famiglia e di lavoro.

In particolare la vostra professione, sebbene sembri rivolta a fattori puramente economici, è in realtà ben ricca di contenuto umano e cristiano. I vostri quotidiani rapporti vi pongono infatti a contatto con le umili e silenziose forze della famiglia, questa meravigliosa unità vitale, in cui sono riposti il benessere e la felicità dei singoli e della Nazione. Voi siete i testimoni ammirati e commossi dei sacrifici di tanti genitori, i quali, per il tramite delle garanzie offerte dalle Imprese, che rappresentate, vogliono assicurare ai propri figli un avvenire sereno, accumulando faticosamente un risparmio che essi forse non godranno. Questa vostra collaborazione, prestata, non lo dubitiamo, nel massimo rispetto e nella più profonda sincerità, getta una vivida luce di bene sul vostro lavoro.

Ci piace ancora rilevare, davanti alla vostra eletta adunanza, come la vostra professione possa essere uno strumento prezioso della Divina Provvidenza, che spesso si vale degli umani progetti di previdente parsimonia per i suoi piani misericordiosi.

Sappiate dunque dare al vostro dovere, tanto utile alla società, tale profondo valore umano e soprannaturale, che solo può conferirgli il suo merito davanti a Dio.

La Nostra fervida preghiera vi accompagna nel lavoro, affinché esso corrisponda in tutto alle vostre legittime aspirazioni, e alle esigenze morali, che vi abbiamo esposte con semplice cordialità. E per confermarvi nella generosità dei propositi, e per manifestarvi la Nostra paterna benevolenza, siamo lieti di impartire a voi, come pure alle vostre amate famiglie, e al campo delle vostre attività, la propiziatrice Benedizione Apostolica.


[1] Hebr. 13, 14

 



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