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DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI XXIII
AD UN GRANDE PELLEGRINAGGIO
DEGLI ARTIGIANI CATTOLICI DEL « KOLPING VERBAND »
DI GERMANIA, AUSTRIA, SVIZZERA E OLANDA, ACCOMPAGNATO DAL SIGNOR CARDINALE
GIUSEPPE FRINGS, ARCIVESCOVO DI COLONIA

Basilica Vaticana
Mercoledì, 9 maggio 1962

 

Signor Cardinale dilettissimo!

Grazie della presentazione che Ci avete fatta con parola amabile, dei Membri del « Kolping-Verband ».

Wir heissen Sie, geliebte Kolpingssöhne, willkommen.

Wir erinnern Uns des Namens von Adolf Kolping seit den Tagen unserer Jugend.

Anche nella Lombardia dove siamo nati ed abbiamo trascorso la metà della Nostra umile vita Kolping trovò affermazione, e già allora apprendevamo del suo benefico lavoro.

Il Centenario dell'incontro di Adolfo Kolping con Papa Pio IX di santa memoria, meritava di venir ricordato in questa Udienza imponentissima, che rende onore al glorioso Sodalizio ed al suo Fondatore.

E conveniva a Voi, Signor Cardinale, celebrarne la data e condurre a Roma queste schiere festose di lavoratori, che già domenica in S. Pietro e dalle camere del Nostro appartamento del Palazzo Apostolico abbiamo potuto salutare e seguire con gli occhi e col cuore.

Fu precisamente l'Arcidiocesi di Colonia, che accolse per prima l'opera di Kolping. Oh, Colonia, Colonia, con la sua sublime Cattedrale che ancora ricordiamo così bene e dove celebrammo la Santa Messa all'altare dei Ss. Magi, il 27 dicembre 1921!

L'insigne educatore popolare e maestro di sociologia vi fondò la sua prima casa per artigiani, e svolse le sue intraprese a favore del rinnovamento religioso della gioventù lavoratrice, e per l'incremento della giustizia sociale.

Affrontando le difficoltà del suo tempo — e di ogni tempo — Kolping cooperò efficacemente a rendere gli artigiani elemento vivo ed operante della società cristiana. Conoscete bene, diletti figli, i vostri compiti. Si tratta, in primo luogo, di una impresa di perfetta educazione sociale, il cui scopo tende a preparare ogni membro della Organizzazione alla vita professionale e familiare.

Sappiamo quanto vi sta a cuore mostrarvi anzitutto uomini convinti della verità della fede. Chiarezza di idee, capacità professionale, lealtà e dignità di azione, sono possibili soltanto se la persona umana è educata nello spirito veramente cristiano.

Come per ogni uomo, così per i singoli membri della Unione di Kolping, Gesù Cristo Nostro Signore costituisce esempio universale.

Il Vangelo ce ne dà la testimonianza, che continua nella sua Chiesa. L'Apostolo S. Paolo a questo esorta : « Siate radicati ed edificati in Lui » [1]. Ed ogni discepolo segue Gesù nella maniera sua propria; ognuno sviluppa la sua personalità, facendo diventare realtà uno almeno degli aspetti di Cristo. La personalità dell'uomo deve anzitutto manifestarsi nella coerenza sua individuale. La vita non fornisce soluzioni già fatte. Ogni uomo differisce dagli altri suoi simili, e ciò per i talenti naturali, per il carattere che viene formandosi e l'educazione ricevuta. Ciò che aiuta l'uomo a formarsi sono — con la famiglia e la Chiesa — le relazioni sociali e la professione sociale. Dove i figli di Kolping lavorano uniti, pregando insieme e coltivando spirito fraterno, la loro personalità meglio si pone a servizio del popolo tutto.

Inoltre l'uomo perfeziona la sua personalità col suo atteggiamento spirituale. Il coronamento della personalità del cristiano è quindi un ideale spirituale. Lo sportivo, l'artista, il politico, non sono personalità a causa della loro professione, ma lo diventano per mezzo dell'atteggiamento spirituale, con cui esercitano la loro professione. La personalità del cristiano, come è intesa da Kolping, non viene raggiunta se non per mezzo di uno strenuo sforzo, che risponde a un atteggiamento spirituale chiaro e netto.

Ma la personalità significa ancora di più. Essa comprende pure sforzo morale, vittoria su se stessi. L'ideale dell'uomo cristiano è, quindi, ideale di virtù. La stessa radice latina « vis » e « virtus » indica una dote riguardante in maniera specifica l'uomo. Virtù comprende quindi un elemento eminentemente virile, una forza morale. Ora Kolping continua a tendere, nel suo programma, a raggiungere anzitutto questa forza « nel senso più completo della parola ».

Diletti figli! Amiamo pertanto congratularCi con la vostra istituzione, che vuole formare in voi la personalità umana e cristiana. L'atteggiamento cristiano nella vita privata rende atti i figli di Kolping ad occupare i primi ranghi nella vita professionale e a rendere insigni servizi nella vita pubblica.

Ci ha recato immenso conforto l'apprendere che in oltre quattrocento case voi avete creato un focolare non soltanto per i vostri associati, ma anche per gli operai provenienti in Germania da altri Paesi. Di quale utilità sono questi focolari nel tempo presente, in cui l'emigrazione è diventata fenomeno vasto e complesso!

E sappiamo, poi, che siete pronti a porgere nei paesi in via di sviluppo il vostro aiuto. Questo apostolato è di grande importanza per il futuro.

Di cuore vi auguriamo la costante protezione divina per questa molteplice e benemerita attività. E affinché il buono spirito si mantenga vivo, anzi si fortifichi nei quattrocentomila iscritti al grande sodalizio, Noi imploriamo su voi tutti e sulle vostre famiglie le divine grazie, mentre impartiamo al Signor Cardinale Ioseph Frings che tanto amabilmente vi ha introdotti a questa Udienza, a voi qui presenti e ai membri tutti dell'Associazione di Kolping sparsi nel mondo, la Nostra Apostolica Benedizione.

 


[1] Col. 2, 6.

 



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