LEONE XIII

EPISTOLA

QUUM QUAESTIONI

Al diletto figlio Rettore del Grande Liceo Cattolico di Lilla.
Il Papa Leone XIII. Diletto figlio, salute e Apostolica Benedizione.

Già da tempo abbiamo dedicato un assiduo impegno per appianare la questione politica e sociale che si pone soprattutto nella nostra epoca, e perciò era ovvio che a Noi pervenisse gradita la lettera che Ci hai inviato il 13 giugno. In essa Ci informavi appunto che avevate opportunatamente adottato la decisione per cui, all’inizio dell’anno prossimo, sarà istituito l’insegnamento delle discipline politiche e sociali in cotesta facoltà di diritto. Per certo, quanto più rettamente e intimamente saranno educati gli animi dei mortali in queste discipline, tanto più sarà lecito nutrire viva speranza che la società, infine, sarà governata nel modo migliore. Inoltre accrebbe la Nostra gioia l’aver voi stabilito che nel nuovo insegnamento non si dovesse adottare altra materia se non quella tratta dalle lettere Encicliche da Noi emanate nel corso del Nostro Pontificato. Avete agito con saggezza: infatti abbiamo attinto a piene mani tutto ciò che dai Vangeli e dai princìpi della ragione può essere tratto a vantaggio del vivere civile; e se questi princìpi penetreranno a fondo nelle coscienze, non vi sarà null’altro da chiedere al fine di sottrarre la convivenza umana da tante angustie.

Questa è la ragione per cui approviamo integralmente la decisione adottata e attribuiamo meritata lode al vostro zelo nei confronti della pubblica utilità; al contempo invochiamo ardentemente Dio Ottimo Massimo, fonte d’ogni sapienza, affinché, illuminati dalla sua luce, vi guidi sull’intrapreso cammino. A nome di tutti i Nostri Predecessori vi ringraziamo per la manifesta prova di obbedienza e di carità. Come testimonianza della Nostra benevolenza, a te e agli altri docenti del collegio impartiamo con tutto il cuore l’Apostolica Benedizione.