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Una battuta d'arresto


di Francesco Citterich


Le preoccupazioni della vigilia si sono dunque avverate. Oltre il cinquantatré per cento degli elettori, che giovedì scorso si sono recati alle urne in Irlanda, ha infatti deciso di respingere il Trattato di Lisbona, affossando, forse definitivamente, il progetto di riforma costituzionale dell'Ue, che, per entrare in vigore, ha bisogno della ratifica da parte di tutti i Paesi comunitari.
La prospettiva di realizzare le riforme istituzionali considerate necessarie per rispondere alle sfide dell'allargamento ha quindi subito una battuta d'arresto. La scossa di Dublino ha avuto ripercussioni in tutto il continente.
Al momento non sono chiari i passi che l'Ue intende intraprendere. Anche se più di un Governo si è affrettato a dichiarare di volere andare avanti con i processi di ratifica del Trattato, c'è il concreto rischio che il procedimento di integrazione europea debba ripartire da zero. Dopo la decisione irlandese, è l'idea stessa di Europa a essere messa in discussione.
È evidente la mancanza di percezione da parte di alcuni dei valori fondanti del progetto europeo.
L'ideale europeo è oggi più lontano dai popoli. Forse per un difetto di comunicazione. Forse per la disinvoltura con cui si relega in secondo piano la storia stessa del continente.

 

(© L'Osservatore Romano 15 giugno 2008)