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Una lettura del segretario generale alla vigilia del Sinodo

Presente e futuro
della Chiesa in Africa


di Nikola Eterović

Essere sale della terra e luce del mondo è la vocazione di ogni cristiano. Applicata alla realtà africana questa verità aiuta a comprendere lo spirito con cui, dal 4 al 25 ottobre, si celebra la seconda assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, che affronterà il tema della Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace, prendendo spunto dal Vangelo di Matteo (5, 13.14):  "Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo".
La priorità riguarda l'urgenza dell'evangelizzazione che ha come conseguenza necessaria la promozione umana nel contesto del continente. In questo senso, il tema dell'assise sinodale è molto significativo perché richiama il titolo dell'esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Africa, nata dalla prima assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, svoltasi dal 10 aprile all'8 maggio 1994 e dedicata al tema della Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l'anno 2000 sulla base del mandato di Gesù riportato dagli Atti degli apostoli (1, 8):  "Sarete miei testimoni". Questa scelta sottolinea la continuità tra le due assemblee. La prima ha offerto un quadro complessivo della situazione della Chiesa cattolica nel continente e indicato diverse sfide - religiose, sociali e politiche - che sono tuttora in buona parte attuali. Con la seconda i Padri sinodali vogliono approfondire la missione della Chiesa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Si tratta di temi fondamentali per il presente e il futuro della Chiesa cattolica in Africa. In questa urgente opera essa è disposta a collaborare con altre Chiese e comunità cristiane, con gli appartenenti ad altre religioni e con tutti gli uomini di buona volontà.
All'assemblea saranno presenti 244 Padri sinodali:  79 partecipano ex officio, 129 sono eletti e 36 sono di nomina pontificia. I cardinali sono 33, gli arcivescovi 75, i vescovi 120 mentre 8 sono i religiosi eletti dall'Unione dei superiori generali. Tra i partecipanti vi sono 37 presidenti di Conferenze episcopali, 189 vescovi ordinari, 4 coadiutori, 2 ausiliari e 8 emeriti. Oltre a 25 capi dicastero della Curia Romana, ci saranno anche tutti i 14 cardinali africani e i presidenti delle Conferenze episcopali nazionali, regionali e delle riunioni internazionali. Nella scelta dei Padri sinodali si è cercato di avere perlomeno un vescovo da ognuno dei 53 Paesi dell'Africa.
La maggioranza dei Padri, precisamente 197, provengono proprio dal continente. Tra gli altri presenti, 34 vengono dall'Europa, 10 dall'America, 2 dall'Asia e uno dall'Oceania. Fra di loro vi sono i presidenti delle Conferenze episcopali degli altri continenti. È un fatto che sottolinea come l'assemblea riguardi in realtà tutta la Chiesa cattolica. All'assise prenderanno parte, inoltre, i delegati fraterni, rappresentanti di sei Chiese e comunità ecclesiali presenti in modo significativo in Africa e con le quali la Chiesa cattolica mantiene rapporti di dialogo e collaborazione.
Accogliendo l'invito del Papa, parteciperanno ai lavori tre invitati speciali. Il 6 ottobre prenderà la parola il Patriarca della Chiesa ortodossa Tewahedo Etiope Abuna Paulos. Il 9 è atteso Rudolf Adada, già capo della Joint United Nations/African union peacekeeping mission per il Darfur. Il 12 interverrà Jacques Diouf, direttore generale della Fao.
Sotto la protezione di tanti santi africani e, in particolare, della Vergine Nostra Signora d'Africa, questo sinodo rappresenta un'occasione propizia di evangelizzazione e di promozione umana per tutto il continente. Solo una Chiesa riconciliata al suo interno, infatti, può diventare annunciatrice credibile della riconciliazione anche al livello della società, apportando un contributo insostituibile alla costruzione della giustizia e della pace.

 

(© L'Osservatore Romano 27 settembre 2009)