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Le nuove tecnologie e la rivoluzione del libro

Easy readers


di Luca M. Possati

"Quando si proclamò che la Biblioteca comprendeva tutti i libri, la prima impressione fu di stravagante felicità". Forse neanche l'immaginazione dell'autore della Biblioteca di Babele avrebbe potuto prevedere che il suo incredibile sogno metafisico - quello di una Biblioteca capace di contenere tutti i libri possibili - un giorno sarebbe diventato realtà. Ma è proprio così:  oggi assistiamo a una rivoluzione della lettura e del libro senza precedenti. Le grandi aziende informatiche e le principali reti di distribuzione del mondo si stanno mobilitando:  il futuro si chiama ebook, il libro digitale, economico e leggero, ma capace di contenere un'intera biblioteca di centinaia di migliaia di titoli. Nessuna copertina, nessun foglio. Solo uno schermo flessibile o arrotolabile, in grado di simulare alla perfezione la carta e gli effetti dell'inchiostro. Distaccato dalla materialità del volume e dalla localizzazione bibliotecaria, il testo nella sua rappresentazione elettronica può teoricamente raggiungere qualsiasi luogo e qualsiasi lettore. Certo, i vantaggi economici e ambientali non saranno pochi. Ma ci sarà vera diffusione del sapere? Che tipo di lettori nascerà? E quando il grande negozio virtuale avrà sostituito le biblioteche, chi difenderà i libri?
A lanciare la sfida dell'ebook è stato Amazon, il colosso delle vendite di libri cartacei on line, che all'inizio di ottobre ha annunciato una versione internazionale e una riduzione dei prezzi del suo lettore digitale Kindle. Il modello sarà distribuito in oltre cento Paesi, comprese India e Cina, e promette già ottimi risultati in termini di vendite. Come per la precedente versione, con il nuovo Kindle si potranno acquistare e scaricare libri e quotidiani elettronici (circa 68 testate) semplicemente connettendosi a internet senza fili. Tuttavia, almeno in una prima fase, la distribuzione incontrerà dei problemi. La maggior parte dei libri disponibili saranno scritti in lingua inglese e il numero di titoli sarà inferiore a quello già disponibile negli Stati Uniti (circa 355.000 titoli). Secondo uno studio pubblicato da "Forrester Research", nel 2009 si venderanno complessivamente tre milioni di ebook, di cui il sessanta per cento rappresentato dai prodotti Amazon. Stando ai dati di Crédit Suisse, la casa di Seattle distribuirà nel 2009 quasi due milioni di Kindle, per poi arrivare a 2,9 nel 2010 e a 8,5 nel 2014.
Ma a contendere il primato sono in tanti. C'è il Sony Reader, lettore dotato di uno schermo a sedici pollici (come il Kindle) e che può accedere a un milione di libri gratuiti grazie alla connessione con Google Book. C'è poi l'Iphone, il cellulare della Apple, che può leggere libri digitali grazie all'applicazione Stanza e può usufruire di una libreria di quasi un milione di volumi. Malgrado ciò, la casa di Cupertino non vuole aspettare e, secondo quanto riferito dal "Financial Times", sta preparando un proprio lettore da commercializzare l'anno prossimo. I rumors sono tanti e si rincorrono:  già nel 2008 "Extreme Tech" aveva scritto - riportando addirittura gli schizzi dei progetti - che una delle novità allo studio della squadra di Steve Jobs era quella di un lettore multiuso stile Kindle dal misterioso nome di ITablet. Più di recente il sito specializzato "Gizmodo" ha riferito che l'Itablet sarà un minicomputer senza tastiera, capace non solo di scaricare giornali e libri, ma anche di visualizzare film, ascoltare musica di tutti i tipi, pubblicare filmati inediti.
L'ultima a mobilitarsi per far fronte al monopolio di Amazon è stata una delle più grandi catene di librerie statunitensi, Barnes&Noble, che ha lanciato un proprio negozio di libri digitali con 700.000 titoli, di cui 500.000 offerti gratuitamente da Google Book. Nel 2010 l'azienda presenterà anche un lettore digitale, il Plastic Logic, che avrà un innovativo schermo di plastica flessibile, invece che di vetro, costruito grazie a una tecnologia brevettata. Una strada diversa, invece, è stata imboccata dalla taiwanese Pixel Q1, che a inizio ottobre ha presentato il primo schermo Lcd (il display a cristalli liquidi) adatto a leggere i libri digitali. Lo schermo potrà essere applicato anche ai cellulari e ai piccoli computer e consentire così una lettura prolungata su dimensioni ridotte, allargando ulteriormente il mercato delle applicazioni e degli utenti. Uno schermo Lcd, inoltre, consentirebbe di introdurre due elementi che mancano a Kindle:  i colori e le animazioni. E tra un po' di anni saranno disponibili anche schermi ripiegabili, a mo' di pergamena.
La guerra del libro digitale non si combatte soltanto tra aziende informatiche. C'è anche una battaglia più sottile:  quella tra le grandi biblioteche cartacee e le multinazionali della rete. Google sta digitalizzando circa quindici milioni di libri, il cui dieci per cento non è protetto dai diritti d'autore. Il dipartimento di Giustizia americano ha chiesto al tribunale di New York di bloccare l'accordo raggiunto l'8 ottobre 2008 fra la società di Mountain View e alcuni sindacati di editori e di autori paventando il rischio di monopolio. Il giudizio finale sarà espresso il prossimo 9 novembre. In Europa i Governi sono perplessi:  non si vuole affidare senza garanzie precise tutto il patrimonio culturale del continente a un sito americano. Di certo, come sottolineano in tanti, il digitale potrebbe essere un'ottima risposta al problema del caro-libri, soprattutto per la scuola e per l'università, e una scelta ecologica rilevante. Ma le possibili perdite commerciali non lasciano indifferenti gli editori e le grandi filiere di distribuzione, che si vedrebbero scavalcate. A fare ancora più paura è il pericolo della pirateria selvaggia, come già avvenuto anni fa con il famigerato sito musicale "Napster". Libri mercificati, rivenduti, svalutati, scissi dalla loro storia e dalla loro tradizione:  nemmeno a questo Borges avrebbe mai pensato, ma di certo lo avrebbe temuto.