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La prima visita di Papa Francesco in una parrocchia

A Roma
tra i romani

di Mario Ponzi

"Capirà veramente cosa significa stare a Roma e tra i romani". Ne sono certi gli abitanti di Valle Muricana, il quartiere capitolino che accoglierà domani, domenica 26 maggio, il vescovo di Roma per la prima visita a una comunità della sua diocesi. Meta è la parrocchia dei Santi Elisabetta e Zaccaria, che sorge in via Sulbiate, zona nord della città, nei pressi di Prima Porta. Papa Francesco arriverà in elicottero intorno alle 9 di mattina. Celebrerà la messa nel piazzale antistante la chiesa e poi si intratterrà con la gente, con i bambini e i malati soprattutto.
Un incontro, nemmeno a dirlo, molto atteso e non solo nel quartiere. Nessuno, almeno tra i romani, dimentica quella serata di mercoledì 13 marzo scorso, quando affacciato per la prima volta alla Loggia della benedizione il nuovo Pontefice si presentò come Vescovo di Roma. E chiese proprio ai romani di "pregare insieme" all'inizio di un cammino da "compiere insieme".
E loro, i romani, sono tornati tante volte, in questi pochi mesi, sotto le sue finestre per fargli sentire il calore della loro vicinanza, per pregare con lui. E, quando è stato possibile, per vederlo passare, velocemente, sulle strade della città circondandolo di tanto, tantissimo affetto.
Ma domenica è un'altra cosa. È lui, il vescovo di Roma, che va a trovarli là dove essi vivono, tra le loro case, nei loro luoghi quotidiani. "Gli stiamo preparando un'accoglienza tanto calorosa" assicurano le decine di persone che si affannano in queste ultimissime ore in parrocchia per gli ultimi ritocchi. "Lo viviamo - assicurano - come un privilegio: accogliere la prima visita del nostro Vescovo alla sua diocesi. Faremo in modo che non lo dimentichi". Così come i più anziani della parrocchia non dimenticano l'incontro con uno dei suoi predecessori, Papa Wojtyla. Era il 26 ottobre 1997. Altri tempi: non esisteva neppure la chiesa. Allora accolsero il Pontefice in un garage, mostrandosi come una comunità parrocchiale viva e che cresceva a ritmo serrato.
La prima pietra della chiesa parrocchiale venne posta il 30 settembre del 2007. Oggi è un edificio imponente con i suoi circa seicento metri quadri dedicati allo svolgimento della liturgia. E ben trenta metri di campanile, visibile a distanza soprattutto da quanti a Roma entrano dalle vie del nord.
"Siamo idealmente le sentinelle della città" dice don Benoni Ambarus, don Ben come lo chiamano i suoi parrocchiani. "E siamo felici di poter per primi ricevere un Papa venuto dalla fine del mondo, come ha detto egli stesso subito dopo l'elezione e che parla delle necessità di andare nelle periferie". A ricevere Papa Francesco, con il vescovo del settore Nord, monsignor Guerino Di Tora, ci sarà il cardinale Agostino Vallini. Per lui sarà come un nuovo inizio della sua missione, dopo la lettera del 18 maggio scorso con la quale il Pontefice lo ha riconfermato nel ruolo di suo vicario per la diocesi di Roma.