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Su strade nuove
con la carta della tradizione

di Maurizio Gronchi

L’Instrumentum laboris per l’assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo è il frutto dell’approfondimento richiesto dal Papa dopo la terza assemblea generale straordinaria.

La peculiarità del documento, che include la Relatio synodi e l’apporto della Chiesa, consiste nella correlazione tra il primo momento, concentrato sulle sfide, e il secondo, orientato alla vocazione e missione della famiglia. Un elemento di sicura novità, introdotto già con la scorsa assemblea, è la consultazione delle Chiese locali e del popolo di Dio. Questa consultazione — a differenza di un plebiscito popolare o di un referendum — si propone, lungi dal modificare una legge, di offrire uno sguardo realistico sulla condizione della famiglia nella Chiesa e nel mondo odierno a partire dalla solida base della fede cristiana, da nessuno posta in discussione. Il documento attesta così l’effettivo esercizio della sinodalità, intesa non solo come partecipazione degli episcopati, ma anche come espressione del popolo di Dio, composto in maggioranza dai fedeli laici.

Chi cercasse nell’Instrumentum laboris una trattazione organica, teologico-pastorale, sistematica rimarrebbe deluso. Non si è di fronte a una summa familiae, ma a un quadro composito, fatto di sguardi, accenni, preoccupazioni e speranze. La Chiesa ascolta e riflette, s’interroga, condivide ansie e timori, sostiene la fiducia e il coraggio di percorrere strade nuove, con in mano la carta antica della tradizione di fede. La figura del poliedro suggerita da Papa Francesco può meglio rappresentare la forma del documento, dove si «riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità» (Evangelii gaudium, 236). Non dunque la perfezione della sfera, ma le sfaccettature della vita, con la sua armonica e differenziata sinfonia, opera dello Spirito che non smette di costruire con noi la storia di salvezza.

Nel testo non è difficile ravvisare — grazie anche all’ampliamento delle tematiche — uno sguardo più sereno e condiviso rispetto a quanto si poteva temere ascoltando le voci più preoccupate. Le risposte, le osservazioni e i contributi provenienti da ogni parte del mondo mostrano le luci e le ombre che avvolgono la realtà delle famiglie, e ciò conferma che la vera questione in gioco non riguarda la dottrina del matrimonio, ma il valore della famiglia quale risorsa insostituibile di ogni società, la sua naturale composizione (uomo, donna, figli), la maturazione di fede degli sposi, l’accompagnamento da parte dei pastori, l’integrazione nella comunità cristiana anche di coloro che si trovano in situazioni difficili e cariche di sofferenza.

 

(© L'Osservatore Romano 24 giugno 2015)