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Il volto di Dio e i volti degli uomini


 

Davanti ai rappresentanti dei popoli del mondo riuniti come ogni anno a San Pietro per la celebrazione della Madre di Dio e della Giornata mondiale della pace, Benedetto XVI ha scelto di parlare del volto di Dio, quel volto dal quale splende la benedizione. Il volto che ogni creatura umana, magari senza saperlo, ha sempre ricercato e ricerca, che nel tempo progressivamente si è svelato e che, infine, in pienezza si è rivelato in Gesù.
Nell'incarnazione di Cristo l'uomo può capire davvero, se vuole, quella tenerezza di Dio che l'arte bizantina ha intuito e saputo rappresentare nell'icona di Maria:  nello sguardo che il piccolo Gesù rivolge a sua madre, la quale a sua volta contempla il volto del figlio e si posa sui nostri volti. E chi è attento a questa tenerezza può di conseguenza cambiare sguardo e cuore, e in questo modo percorrere anche la via che conduce alla pace.
La riflessione del Papa si rivolge all'essenziale e, davanti ai diplomatici che rappresentano le nazioni della terra, parla a tutti. Denunciando lo strazio dei volti dei bambini - definiti dal Pontefice "un riflesso della visione di Dio sul mondo" - provocato ogni giorno da guerre, violenze, sfruttamento e abusi sessuali, violando in questo modo l'"uomo sacro per l'innocenza della sua infanzia" che Paolo VI descrisse nell'omelia di chiusura del Vaticano II. Come si registra quotidianamente nel mondo e, ancora una volta, in Pakistan nell'orrendo attentato che ha colpito deliberatamente piccoli e grandi riuniti in un villaggio per una partita di pallavolo tra ragazzi.
Benedetto XVI guarda a Dio e per questo, con realismo, parla dell'uomo. I volti che descrive prendono allora forma precisa:  sono quelli dei bambini di diverse nazionalità che convivono ogni giorno a scuola, ridendo e piangendo allo stesso modo; sono i volti dei piccoli innocenti che chiamano in causa le responsabilità di ciascuno di fronte alle "false giustificazioni della guerra e della violenza"; quelli degli ultimi ai quali hanno guardato con tenerezza e per i quali hanno speso la vita i trentasette testimoni di Cristo assassinati nell'anno appena concluso e le cui vicende sono state ripercorse dall'agenzia Fides; è quello, infine, della creazione stessa, nella quale si possono riconoscere i riflessi del volto di Dio e che chiama alla responsabilità di ognuno.
Chi sa guardare davvero la molteplicità dei volti, dunque, vede il volto di Dio, incarnatosi nel bambino che sua madre tiene in braccio per mostrarlo ai pastori di Betlemme e alle genti venute da lontano. Così come la Chiesa - prefigurata da Maria - mostra e offre Cristo a ogni essere umano.

g.m.v.

(© L'Osservatore Romano 02-03/01/2010)