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Lo sguardo
di Gesù


Per parlare del terribile scandalo degli abusi su minori compiuti da membri del clero Papa Francesco ha meditato su un momento struggente della passione di Cristo, sull'attimo in cui lo sguardo di Gesù incrocia quello di Pietro, che l'aveva appena rinnegato e piange. E lo ha fatto nell'omelia durante la messa celebrata all'inizio del giorno a Santa Marta, dove erano presenti alcune vittime, con le quali ha poi trascorso tutta la mattina in una serie di lunghi colloqui personali.
A loro, ma parlando non solo ai cattolici, il vescovo di Roma ha aperto il cuore di fronte a questo abisso del male: non solo atti deprecabili, ma addirittura un "culto sacrilego" che ha profanato in questi innocenti la stessa immagine di Dio, ha detto con angoscia il Papa. E sembrava di sentire le parole del suo predecessore Benedetto XVI pronunciate con vergogna e umiltà, facendosi carico dei peccati e dei crimini di membri della Chiesa, nei diversi incontri avuti con gruppi di vittime.
E anche Francesco, davanti a Dio e al suo popolo, ha dichiarato con forza la gravità e l'ignominia di atti che lasciano cicatrici per tutta la vita, e a volte hanno causato la disperazione del suicidio. Chiedendo poi perdono per "gli atti di omissione da parte di capi della Chiesa", ha ringraziato il coraggio di chi ha fatto emergere la verità e squarciato così le tenebre di un'oscurità che può essere guarita "dall'abbraccio del bambino Gesù".
Ma soprattutto il Papa ha chiesto la grazia delle lacrime, perché "la Chiesa pianga e ripari per i suoi figli e figlie che hanno tradito". Per rialzarsi dalle cadute, implorando che i lupi non devastino più il gregge di Dio.

g.m.v.

 (© L'Osservatore Romano 07-08/07/2014)