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Papa Francesco
e la data del battesimo


Quanti cristiani ricordano la data del loro battesimo? All’improvviso, durante l’udienza generale, la domanda è spuntata sulle labbra di Papa Francesco che ha poi incalzato: «Io vorrei fare questa domanda qui a voi, ma ognuno risponda nel suo cuore: quanti di voi ricordano la data del proprio battesimo?». Il Pontefice stava parlando della maternità della Chiesa e con questa domanda è andato al cuore della questione, ricorrente e cruciale per credenti e non credenti, posta dall’essere cristiani.
Interrogativo che, sin dai primi secoli, ha suscitato curiosità e interesse, come ultimamente è avvenuto con due editoriali del fondatore di uno dei più influenti quotidiani italiani, che a Papa Francesco ha posto una serie di domande. E a Eugenio Scalfari il Pontefice ha voluto rispondere, con una lunga lettera pubblicata per intero da «la Repubblica». Un fatto inusuale, ma che si colloca in perfetta continuità con la ricerca di un colloquio con il mondo, dialogo definito da Papa Francesco «aperto e senza preconcetti», insito nell’annuncio evangelico e rinnovato a partire dal concilio Vaticano II.
Dono di Dio, la fede non viene inoculata «in laboratorio», ma trasmessa come in una famiglia. Ecco perché la Chiesa, proprio come una madre, genera e fa crescere i cristiani. Ed è questo il motivo per il quale — ha spiegato il Pontefice — non si appartiene alla Chiesa come si aderisce a una società, a un partito o a un’organizzazione. Insomma, «non è compilare una carta che ci danno, ma è un atto interiore e vitale», proprio «come quello che si ha con la propria mamma».
La Chiesa madre che genera i cristiani è anche da loro, da tutti loro, costituita. Anche per questo sarebbe contraddire se stessi voler separare la fede in Dio dalla Chiesa. E per sua natura la comunità dei credenti — mostra ogni giorno Papa Francesco, come ha fatto al Centro Astalli di Roma — non può restare chiusa nella propria autoreferenzialità, ma deve uscire: per «portare Cristo a tutti» e a tutti testimoniare il suo volto misericordioso.

g.m.v.

(© L'Osservatore Romano 12/09/2013)