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Una scelta per il futuro


 

Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun e in Angola - a Yaoundé e a Luanda - è stato una visita a tutta l'Africa. Non solo da un punto di vista ideale e simbolico, come pure il Papa stesso ha più volte voluto sottolineare, ma anche per l'ampiezza e la portata dei discorsi che ha pronunciato, rivolti esplicitamente a tutti i popoli del continente, con una particolare ed eloquente attenzione per le donne e per i giovani. Collocandosi nella prospettiva della celebrazione di un avvenimento importante non solo per la Chiesa cattolica, e cioè lo svolgimento nel prossimo ottobre della seconda assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per l'Africa.
Aperta da una polemica mediatica contro Benedetto XVI, pretestuosa, infondata e tutta europea sui metodi di contrasto dell'aids, la visita papale - purtroppo funestata verso la sua conclusione dalla morte di due ragazze angolane alcune ore prima dell'incontro con i giovani - è stata una nuova occasione per la Santa Sede di ricordare con forte determinazione a tutto il mondo  l'importanza  crescente  del continente africano. E gli abitanti di Yaoundé e Luanda, riversatisi a decine di migliaia nelle strade per accogliere e vedere Benedetto XVI, hanno capito e gridato ripetutamente che tra loro era venuto un amico. Tutta l'Africa australe era poi rappresentata alla messa celebrata nell'immensa spianata di Cimangola, davanti a oltre un milione di persone.
Afflitta da molti mali e da gravi ingiustizie, sfruttata da nuovi colonialismi e quasi ignorata dall'informazione internazionale, l'Africa ha potenzialità immense e ricchezze che fanno gola a molti. Più volte il Papa ha ricordato questa analisi e di continuo ha fatto appello ai popoli del continente, perché assumano le proprie responsabilità e possano superare le difficoltà che impediscono il loro pieno sviluppo:  fame, violenza, malattie, corruzione. Puntando soprattutto sulla solidarietà e la democrazia, e nel rifiuto di politiche imposte dall'esterno, come quelle neocolonialiste che depredano le ricchezze locali e spesso propagandano la cosiddetta salute riproduttiva, mirando di fatto ad appoggiare l'aborto come metodo di controllo delle nascite.
Il messaggio politico in senso alto di Benedetto XVI è dunque una scelta aperta della Chiesa di Roma a fianco dell'Africa, nel contesto dell'intera famiglia umana. Allo stesso modo, la riflessione del Papa a partire dalle letture bibliche durante le diverse celebrazioni ha saputo parlare al cuore di società naturalmente religiose e nelle quali il cattolicesimo - in alcune regioni radicato da molto tempo - è maturo, con accenti e contenuti che vanno ben oltre i confini africani.
Significative sono così state soprattutto le parole rivolte ai giovani:  sull'importanza di Dio, la presenza di Cristo, la giovinezza della Chiesa, l'apertura al futuro. In Africa e nel resto del mondo.

g.m.v.

(© L'Osservatore Romano 23-24/03/2009)