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La festa

del Vangelo

 

Ciò che rimane innanzi tutto impresso dei giorni di questo primo viaggio latinoamericano voluto da Papa Francesco — la visita a Rio de Janeiro per la giornata mondiale della gioventù era stata decisa infatti dal suo predecessore — è la dimensione della festa: evidente nel congedo dal Paraguay scandito da musiche e colori, è stata per tutto il lungo itinerario soprattutto una manifestazione popolare spontanea. Riflesso, magari solo percepito, di quella gioia del Vangelo che esprime l’intento missionario del pontificato.

Da molte parti è stata sottolineata nel Papa una singolare capacità comunicativa, e questa è apparsa con nitida chiarezza nella settimana americana. Certamente per il contesto, nel quale Bergoglio ha detto più volte di sentirsi a casa, ma soprattutto per l’immediatezza con la quale il Pontefice risponde ai suoi interlocutori. Con la parola, ma soprattutto con i gesti, espressivi di tenerezza e vicinanza: così è stato in Paraguay durante le visite a un ospedale pediatrico e a Bañado del Norte, quartiere periferico nei dintorni di Asunción.

E si può essere sicuri che le migliaia di partecipanti agli incontri con la società civile e con i giovani porteranno a lungo nel cuore i dialoghi con il Papa. In più di un’occasione Bergoglio ha infatti integrato con efficacia i testi preparati, mentre altre volte — come appunto nell’ultimo appuntamento con i giovani mentre il sole tramontava sulla sponda del fiume Paraguay — ha preferito improvvisare del tutto, per rispondere alle testimonianze ascoltate. In una conversazione collettiva che il Pontefice ha allargato alle migliaia di presenti, scandendo punti essenziali delle sue riflessioni e facendoli ripetere alla folla.

Capace di catturare l’attenzione di chi lo ascolta, Papa Francesco ha dialogato con ciascuno aprendo alla comprensione del Vangelo, che spiega come realtà in grado di illuminare ogni persona e ogni situazione. Così è stato nell’omelia al santuario mariano di Caacupé e nell’incontro a Bañado del Norte, dove ha reso presente la famiglia di Gesù. Ed è proprio la duplice attenzione alla realtà di oggi e all’annuncio evangelico che permette di sfuggire alle trappole delle ideologie e delle idolatrie.

La testimonianza e le parole del Pontefice sono chiarissime, anche se sempre è possibile strumentalizzare ogni sua affermazione, semplicemente estraendola dal contesto. A ricordarlo è stato lo stesso Bergoglio nella distesa conversazione con i giornalisti sul volo di ritorno. Le finalità di queste letture parziali o distorte, e in genere interessate, sono quasi sempre ideologiche, mentre è palese che il Papa non ha mai avuto né ha alcuna intenzione di prendere partito in questioni politiche particolari, ma solo di richiamare il Vangelo e la dottrina cattolica, come nel caso del discorso che ha chiuso a La Paz il secondo incontro mondiale dei movimenti popolari.

Tra gli appuntamenti di questo grande viaggio americano è significativo lo spazio che il Pontefice ha voluto riservare ai vescovi dei Paesi visitati. Incontri familiari, senza alcuna formalità protocollare, che permettono un’espressione effettiva e crescente dei legami costitutivi della comunione cattolica. Nell’apertura quotidiana alla gioia del Vangelo che un antico autore cristiano descriveva come una festa che il Cristo risorto viene ad animare in ogni persona umana.

 

g.m.v.

(© L'Osservatore Romano, 14/07/2015)