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Il settimanale in lingua italiana

Rinnovato

 

 

Nuova e antica si presenta da oggi l’edizione settimanale in italiano dell’Osservatore Romano. Nuova perché accentua alcune caratteristiche rispetto al quotidiano, in coerente sviluppo con il continuo rinnovamento della testata della Santa Sede e nel quadro dell’attuale necessaria riforma dei media vaticani. Antica perché ha quasi settant’anni di vita: il primo numero uscì infatti il 19 gennaio 1948, aprendo la strada alle altre sei in diverse lingue, quasi tutte nate poco dopo il concilio, certo non per caso. Nuova per la sua linea editoriale aperta e per la sua grafica ariosa, ispirate a quelle del quotidiano e soprattutto del mensile «donne chiesa mondo», che ogni mese sarà allegato. Antica perché alcuni suoi elementi si ritrovano anticipati nei periodici illustrati pubblicati dagli anni trenta nel minuscolo Stato appena costituito, in particolare nella rivista settimanale uscita per quasi mezzo secolo.

La struttura del settimanale si articolerà così nelle quattro sezioni del quotidiano: informazione vaticana, internazionale, culturale e religiosa. Naturalmente le notizie vaticane resteranno fondamentali, con una documentazione dei testi papali selezionata rispetto a quella completa pubblicata dal quotidiano (e facilmente reperibile sui siti del giornale e della Santa Sede) e con una panoramica dell’attività del Pontefice. Le altre tre sezioni offriranno una scelta di articoli usciti sul quotidiano. Ciascuna sezione sarà  arricchita da nuove rubriche nelle quali si alterneranno laici e cattolici (Luciano Violante e Antonio Zanardi Landi per l’internazionale, Dario Fertilio e Roberto Righetto per l’attualità culturale), e contributi scritti da esponenti di religioni e confessioni cristiane diverse (Zouhir Louassini, Anna Foa, Marcelo Figueroa, Gualtiero Bassetti), con una meditazione di Enzo Bianchi sul brano evangelico domenicale.

Nato da un confronto appassionato tra colleghe e colleghi che collaborano al quotidiano e al mensile, il settimanale rinnovato vuole nella sua specificità integrare l’informazione quotidiana dell’Osservatore Romano, oggi accessibile per intero e gratuitamente sul suo sito, e ovviare anche in questo modo alla cronica «ristrettezza del suo raggio di diffusione» di cui scriveva già più di mezzo secolo fa il cardinale Montini. Con lo scopo di farsi eco giornalistica del Papa, «un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e l’adorazione di Gesù Cristo» sta aiutando «la Chiesa a uscire da se stessa», secondo la radicale descrizione missionaria che ne diede l’arcivescovo di Buenos Aires quattro giorni prima di essere eletto successore dell’apostolo Pietro.

g.m.v.

(© L'Osservatore Romano 6 gennaio 2017)