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Sempre con lui

 

La seconda visita in Italia del suo primate, il vescovo di Roma preso «alla fine del mondo» che ha scelto il nome del santo di Assisi, ha toccato un’altra isola dopo Lampedusa. Quel viaggio, primo del pontificato, a una delle periferie più drammatiche del nostro tempo aveva voluto esprimere con una forza evidente l’attenzione al fenomeno mondiale delle migrazioni. In modo analogo durante la giornata vissuta a Cagliari Papa Francesco ha detto parole che sono andate ben al di là dei confini della Sardegna.

Giunto alla Madonna di Bonaria come per un debito del cuore, il Pontefice ha infatti parlato della mancanza di lavoro e di un’organizzazione sociale sempre più disumana, di solidarietà e della crisi epocale che sparge il veleno della rassegnazione. E l’ha fatto con straordinaria efficacia, non come «un impiegato della Chiesa che viene e vi dice: Coraggio! No, questo non lo voglio! Io vorrei che questo coraggio venga da dentro e mi spinga a fare di tutto come pastore, come uomo». Per affrontare «con solidarietà e intelligenza questa sfida storica» ha aggiunto.

Chi ha ascoltato queste parole ha capito che Papa Francesco prega, agisce e parla come un cristiano e come un uomo che si mette in gioco. E infatti ha affrontato il dramma dilagante costituito dalla mancanza di lavoro aprendosi innanzi tutto a una confidenza, quando ha parlato della grande crisi degli anni Trenta e della sua famiglia di emigranti italiani in Argentina: «Non c’era lavoro! E io ho sentito, nella mia infanzia, parlare di questo tempo, a casa. Io non l’ho visto, non ero ancora nato, ma ho sentito dentro casa questa sofferenza».

Ma forse la testimonianza più toccante è stata resa dal Pontefice quando ai giovani ha parlato del 21 settembre, «sessantesimo anniversario del giorno in cui ho sentito la voce di Gesù nel mio cuore». Da allora — era il 1953 — la vita del diciassettenne iniziò a prendere una direzione diversa, e sono stati «sessant’anni sulla strada del Signore, dietro a lui, accanto a lui, sempre con lui» ha detto il Papa. Che si è dichiarato «felice di questi sessant’anni con il Signore»,  concludendo che bisogna «andare avanti con Gesù. Lui non fallisce mai».

g.m.v.

 (© L'Osservatore Romano 23-24/09/2013)