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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica 13 settembre 1970

 

Oggi pesano sul Nostro cuore le disgrazie che riempiono i giornali di tristi notizie e di fosche immagini: il ciclone su Venezia e sul Veneto, e il terrorismo nel vicino Oriente.

Rinnoviamo alla città e alle popolazioni colpite dalla furia del turbine atmosferico la cordiale partecipazione all’improvvisa sciagura.

Incoraggiamo l’opera pronta e generosa che cerca di porvi rimedio.

Pregheremo per le vittime e per i superstiti nell’afflizione perché non manchi loro, proprio in questa luttuosa evenienza, l’assistenza dei buoni e il conforto della divina misericordia.

Poi Noi non possiamo lasciare senza accorata menzione il dramma, che commuove in questi giorni l’opinione pubblica mondiale: quello degli aeroplani civili dirottati e sequestrati, con centinaia di persone a bordo, e considerati come ostaggi per la liberazione di persone imprigionate per atti di terrorismo. Quale groviglio di odii, di delitti, di danni! E quale intreccio di dolori, di tribolazioni, di traumi psichici e politici ! La triste avventura forse si scioglie, ma non è finita.

Episodi di pirateria, come questi, dimostrano che l’interminabile guerra non ha né respiro, né misura; e se essi ci lasciano intravedere da quale esasperato bisogno di comprensione e di giustizia esplodano simili reazioni, questi atti di terrorismo non possono non essere apertamente deplorati. Sono eccessi, da chiunque commessi, che coinvolgono gente estranea, come donne e bambini, al conflitto; eccessi che compromettono la sicurezza inviolabile dei trasporti internazionali, aumentano le rovine e i risentimenti anche a danno di chi li provoca, e fanno arretrare la causa della pace con non improbabili previsioni d’immani disastri. Come altri fatti che tutto il mondo civile condanna, i sequestri di persone innocenti, le torture di prigionieri politici, la diffusione clandestina e lucrosa della droga, eccetera, questi atti enormi di pirateria, di ingiuste rappresaglie e di inammissibili ricatti, non dovrebbero mai più ripetersi!

Dobbiamo dirvi che anche per la soluzione di questa sciagurata avventura Noi abbiamo cercato, come ci era possibile, d’intervenire, pronti ad ogni collaborazione con le buone iniziative delle autorità responsabili e degli Enti umanitari. La Nostra Caritas è tuttora operante sul posto. Non ci resta ora che augurarci che i tentativi di pace ora avviati abbiano il volenteroso e generoso concorso di tutti gli interessati e di tutti i mediatori di pace. Per questo fine, figli e fratelli, preghiamo.

 



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