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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 25 luglio 1971

 

Qualcuno di voi forse si chiederà: che cosa fa il Papa in vacanza?

Vi è un libro, scritto con studio molto accurato dal compianto Dottor Emilio Bonomelli, restauratore e Direttore delle Ville Pontificie a Castelgandolfo, intitolato «I Papi in campagna»; e in questo volume si trovano tante notizie d’altri tempi, ed anche quelle, molto diverse, del nostro tempo, le quali notizie rispondono con pagine belle e interessanti alla vostra domanda; e Noi possiamo aggiungervi la conferma, per ciò che riguarda il presente periodo del soggiorno dei Papi in questa residenza pontificia, che di vacanza per loro propriamente non si può parlare. Di ristoro sì, nella atmosfera salubre e nel quadro magnifico di questo incantevole paesaggio naturale; e anche Noi ne ringraziamo il Signore, con riconoscenza a quanti ce lo rendono accogliente ed amico.

Ma per il Papa il lavoro continua. La Chiesa si trova in un momento di intensità grande ed attiva, e non poco turbata sotto certi aspetti, che non ammette tregua. Tra l’altro cresce il numero e la qualità dei visitatori, e ancora abbonda l’opera documentaria da compiere secondo le norme del Concilio.

Volete sapere, ad esempio, quale fra i tanti documenti abbia impegnato la Nostra attenzione in questi giorni? Si tratta della riforma del rito e della disciplina del Sacramento della Cresima, cioè del nuovo «Ordo Confirmationis». È una revisione importante, alla quale studiosi competenti, Vescovi e Dicasteri della Curia Romana lavorano da oltre tre anni. Speriamo che si possa finalmente pubblicare. Riguardando questa riforma un Sacramento, essa dovrà essere promulgata nel linguaggio più grave del Nostro ministero, cioè con una Costituzione Apostolica.

Perché facciamo a voi, e a quanti ci ascoltano, questa confidenza? Perché si tratta di una fonte di grazia alla quale dobbiamo attribuire molta importanza, e della quale la Chiesa, nelle nuove generazioni specialmente, ha grande bisogno. Bisogno d’una nuova infusione di Spirito Santo, accolta con desiderio, con coscienza, con impegno personale e comunitario. La Cresima è il Sacramento della ricchezza interiore e della testimonianza esteriore. È la confermazione del cristiano, è il dono della pienezza spirituale e della fortezza morale. Per i tempi nostri, cristiani vuoti e deboli non resistono, non servono. Occorrono cristiani «confermati», cioè viventi nella duplice sfera, naturale e soprannaturale, con anelito di perfezione. Ed è ciò che oggi chiederemo alla Madonna, la privilegiata della Pentecoste, con la nostra preghiera.

                                                  



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