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PAOLO VI

REGINA COELI

Domenica,  9 aprile 1972

 

Finita la Pasqua, che cosa ci resta? Un semplice ricordo? Un sedimento di impressioni spirituali, come quelle che restano nell’animo dopo qualche avvenimento, dopo qualche spettacolo, dopo qualsiasi esperienza interessante, e commovente?

Resta qualche cosa di più. Restano gli effetti interiori ma reali, che la Pasqua deve aver prodotti in noi. Resta cioè la vita nuova, la vita cristiana. Lo sappiamo: resta la nostra effettiva partecipazione al mistero pasquale, cioè il fatto originale e straordinario del nostro battesimo, della nostra inserzione nella vita stessa di Cristo morto e risorto (Cfr. Rom. 6, 3), e del nostro ricupero, o del nostro aumento, mediante i sacramenti pasquali, di quel principio vitale e soprannaturale, che si chiama la grazia.

Temi questi che riguardano la vita religiosa; ma non solo; riguardano anche la vita vissuta, la vita pratica, propria di chi è cristiano, il quale, pur immerso, come tutti, nella vicenda dell’esperienza temporale, è animato da un’interiore presenza divina, ed è tenuto ad una condotta conforme alla novità cristiana, che lo qualifica membro di Cristo e della Chiesa. È una forma di vita la nostra che potremmo dire bivalente: naturale e soprannaturale, comune a tutti nel suo aspetto temporale, originale e specifica per la fede, per la carità, per l’onestà morale, che la devono modellare.

Vi diciamo questo per dare vigore e speranza al vostro operare cristiano. Tante tristi cose si verificano intorno a noi: ancora furore delle armi, delinquenza organizzata e prepotente, che scoppia da tutte le parti, ideologie d’ogni sorta si disputano l’opinione pubblica . . . Pare a qualcuno che vengano meno, non solo le forze, ma perfino i criteri e le possibilità del bene. V’è spesso chi professa abituale pessimismo in mezzo al popolo cattolico, e chi eccita insofferenza perfino in seno alla Chiesa.

Non così noi, figli carissimi, rigenerati dalla Pasqua: ciascuno compia tutto il bene che può nella concordia e nella pace; aumenti anzi le forze e le iniziative del bene! E viva felice di gioia pasquale, sempre!

                             



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