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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 17 marzo 1974

 

Fratelli e Figli carissimi!
Preghiamo per l’Europa.

Suggerisce a noi questa intenzione la prossima data del 21 marzo, che il martirologio romano dedica alla memoria di San Benedetto (sebbene la recente riforma liturgica, a causa della prevalenza eortologica, cioè del tempo sacro, della quaresima, abbia preferito l’undici luglio per festeggiare ufficialmente il Santo). Noi abbiamo dichiarato San Benedetto Protettore dell’Europa, il 24 ottobre 1964 (Cfr. AAS 1964, p. 965), recandoci in pio pellegrinaggio a Montecassino, e ricordando come questa grande figura, che sovrasta il monachesimo d’Occidente, fu «annunciatore di pace, promotore d’unità, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione cristiana e della vita monastica», elevando il lavoro dalla condizione servile alla dignità sorella della vita spirituale, e tessendo così fra i popoli eredi dell’infranta e imperfetta compagine politica dell’Impero romano una rete di vincoli morali e culturali, che diede all’Europa nome e coscienza di cristianità e di civiltà.

Questa visione ideale, tanto autorevolmente e nobilmente rievocata in questi giorni nella commemorazione trentennale della tragica distruzione della veneranda Abbazia di Montecassino e della città ai piedi della storica e sacra montagna, ci è riapparsa allo spirito, osservando, come sempre intensamente e piamente facciamo, le pulsazioni della vita civile di questo nostro continente, che con affetto di patria chiamiamo Europa, esultanti nel vedere emergere nei suoi propositi un impegno fraterno di unione e di collaborazione, ma insieme trepidanti per il persistente pericolo di discordanti ragioni interiori di prestigio e di rivalità.
Forse, ci domandiamo, non meno che un’antica mentalità d’origine classica e medioevale, e ancor più che un incalzante interesse di compatta solidarietà economica e strutturale, può ancora valere a rendere buona, unita, moderna l’Europa, e con essa tutta la comunità delle Nazioni, la sempre viva concezione cristiana della vita, delle persone e dei popoli? Noi lo pensiamo, senza oltrepassare i confini della nostra competenza spirituale; ma per la concordia, per la prosperità e per la pace dell’Europa e del mondo noi sollecitiamo oggi la vostra preghiera.

                                        



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