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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Solennità della Santissima Trinità
Domenica, 25 maggio
1975

Fratelli, avete avvertito che oggi, festa di Dio, a noi svelato nel mistero primario e adorabile della Santissima Trinità, abbiamo celebrato due canonizzazioni, cioè dichiarati Santi, immagini umane ma luminose e pure della divinità, e degne di ammirazione, di venerazione, tipi esemplari per noi e fratelli ausiliari nel regno di Cristo, cioè abbiamo elevato all'onore degli altari il Beato Giovanni Battista della Concezione, riformatore dell'Ordine dei Religiosi Trinitari, e insieme (sebbene vissuta tre secoli dopo), la Beata Vincenza Maria Lopez y Vicuña, fondatrice d'una famiglia religiosa dedicata specialmente all'assistenza delle ausiliatrici domestiche? Festa perciò oggi nella Chiesa in cielo e festa in terra, per noi.

Perché questa nostra scena terrena, che oggi sembra impegnata a documentarsi con i misfatti della delinquenza e con le vicende e le minacce di nuovi conflitti e di nuove guerre, diventa bella e gloriosa per fenomeni singolari di santità. Il mondo ancora fiorisce di bellezza, di bontà, di pietà, di carità. Dobbiamo godere e sperare. E dobbiamo ricordare ciò che il Vangelo ci insegna (siate perfetti ...Matth. 5, 48. 567) e che il Concilio ci ha ripetuto con tanta chiarezza ed autorità: che tutti, tutti noi che siamo cristiani, siamo chiamati alla santità, cioè ad una perfezione che la grazia rende obbligatoria e possibile. È la santità la prima e vera forza riformatrice e rinnovatrice del mondo; ed è programma per tutti, per ciascuno secondo le vie aperte dalla bontà del Signore e dalla comunione con la nostra santa Chiesa. Presiede, insegna ed aiuta la Madonna, la Madre e la Regina dei Santi.



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