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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

IV Domenica di Avvento
21 dicembre
1975

Buon Natale a voi, carissimi Figli; buon Natale. Accogliete il nostro augurio, insieme con la nostra benedizione, per voi, per le vostre famiglie, e specialmente per i vostri figlioli, per i vostri bambini. È la festa della vita umana, assunta come propria dal Verbo di Dio. Il Figlio di Dio si è fatto Figlio dell'uomo; tutta la natura umana, tutta la vita nostra ha acquistato una parentela con la divinità. A ben guardare nella realtà di questo avvenimento, di questo mistero basilare della nostra religione, noi meglio comprendiamo in qualche senso, un senso che sconfina nella meraviglia, nella gioia, nel valore inestimabile d'ogni essere umano, la dignità, la bellezza, la sacralità d'ogni vivente; e la riflessione, che dà alla nostra antropologia, alla nostra scienza cioè su ciò che noi siamo, torna in quest'ora, in cui la coscienza della civiltà definisce la propria deontologia umana, cioè il proprio dovere verso la vita dell'uomo, assai opportuna, voi lo sapete, specialmente verso il prodigio della vita incipiente, nel seno materno, tabernacolo del nascituro, già creato quale tenerissimo membro dell'umanità, tanto più degno di amore e di difesa, quanto più gratuita e quanto più fragile è la sua apparizione nel consorzio dell'umana esistenza.

Con Maria, la Vergine Madre di Cristo, salutiamo con immenso rispetto tutte le Mamme, e auspichiamo che la loro umanissima e trascendente missione, sia onorata, protetta, celebrata dalla nostra civile e cristiana società. E ci ricorderemo nel Natale d'ogni fratello della nostra terra: dei poveri specialmente, dei sofferenti, dei disoccupati, degli «emarginati» in qualsiasi forma: non può essere felice il nostro Natale, specialmente questo che conclude l'Anno Santo, se non è pietoso e generoso d'interessamento e di aiuto verso chi, vicino e lontano, ci si presenta col volto di Cristo, cioè d'uomo bisognoso della nostra solidarietà e del nostro amore. Maria, la Madre di Cristo, si fa avvocata del nostro buon Natale.


Desideriamo rivolgere un particolare saluto ai Soci dell'Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI), venuti a Roma per celebrare insieme il Giubileo. La partecipazione ad un evento ecclesiale tanto importante e ricco di significato non mancherà certamente di suggerire al vostro spirito spunti fecondi di ispirazione religiosa. Possa così l'Anno Santo, per mezzo vostro, apportare il suo soffio rinnovatore anche nel mondo dell'arte, per elevarlo e metterlo maggiormente al servizio della fede. E con questi voti di cuore vi benediciamo.



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