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PAOLO VI

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 27 aprile 1977

 

L'immagine del Risorto

Noi siamo tuttora nel tempo pasquale, che per noi, come sapete, è dominato dalla morte in croce di Gesù Cristo e dalla sua prodigiosa risurrezione. Questo duplice avvenimento, la morte e il ritorno alla vita del Signore Gesù, domina il mondo; esso ci offre la chiave per comprendere la storia precedente, quella del popolo ebraico, cioè l’Antico Testamento, e ci apre la visione sul futuro destino dell’umanità, il Nuovo Testamento; è l’avvenimento che sta alla base della religione cristiana e della Chiesa; e pone la figura di Gesù al centro dei destini umani.

Cioè il mistero pasquale è la sintesi della nostra fede, e attrae la nostra attenzione come il punto di convergenza di tutti i fatti religiosi riguardanti il passato, il presente, l’avvenire dell’umanità, il segreto del mondo, e il perché della nostra esistenza personale. Figli carissimi, questo noi dobbiamo sapere e meditare: «Io sono l’alfa e l’omega, dice il Signore Iddio; Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» (Apoc. 1, 8). Dobbiamo abituarci a pensare tutte le cose in funzione di questo «mistero religioso, mysterium pietatis»; dobbiamo essere polarizzati nel nostro pensiero dalla nostra fede intorno a Cristo Signore, come S. Paolo raccomandava al discepolo prediletto, Timoteo: «Egli (Cristo Gesù) si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria» (1 Tim. 3, 16). Il pensiero di S. Paolo si fa teologico, e stimola il nostro a ricorrere ancora alla sua fonte narrativa, il Vangelo, ed a sollevare davanti alla nostra mente, bisognosa sempre di immagini sensibili, quali il Signore ci offrì venendo a questo mondo, una semplice domanda, né infantile, né ingenua, ma avida di sperimentale realtà: com’era Gesù? Se avessimo, anzi se avremo un giorno la fortuna di vederlo, come ci apparirà? Come possiamo immaginarlo?

La domanda sembra rimanere delusa e rimanere senza soddisfacente risposta se ricordiamo che nelle apparizioni di Gesù dopo la sua risurrezione, Egli non lascia subito trasparire la sua figura sensibile. Così alla Maddalena al sepolcro (Io. 20, 14); così ai due discepoli sulla via di Emmaus (Luc. 24, 16); così quando Egli appare ai discepoli nel Cenacolo la sera della risurrezione (Io. 20, 20): o quando sulla riva del lago di Tiberiade Egli incontra il gruppo dei discepoli pescatori, senza del tutto svelare subito se stesso. Gesù si è fatto misterioso, anche in questi istanti sublimi della sua ripresa figura umana non a tutti manifesta (Act. 10, 41).

Ma allora come ricomporre nella nostra mente la sua fedele figura? Siamo davanti ad un problema, che, dal campo dei sensi e della fantasia, si fa spirituale: come vedere, come ripensare Gesù? Alcuni Santi hanno specialissimi favori a tale riguardo, come di sé scrive S. Teresa (Cfr. S. TERESA, Vida); ma gli altri, i fedeli comuni? noi, che siamo tutti obbligati, se pure in forma e misura differenti, a dare testimonianza del Gesù del Vangelo e anche del Gesù celeste?

Ebbene noi pensiamo che la figura, anche sensibile, anche solo immaginata, di Gesù sia a noi in qualche modo possibile, se ripensata con animo capace di rispecchiare in noi, come la Veronica della tradizione nel suo velo pietoso, qualche sua sembianza con sentimento recettivo di fede. Ricordiamo come il Centurione romano, il quale aveva presieduto alla crocifissione, ebbe a riconoscere. Scrive l’Evangelista S. Marco: «. . . il Centurione, che stava di fronte (al Crocifisso), vistolo spirare in quel modo, disse: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”» (Marc. 15, 39).

E ricordiamo il primo ritratto di Gesù Cristo, ritratto biografico piuttosto che lineare, fatto dalla testimonianza di S. Pietro, come teste qualificato, parlando al primo gruppo pagano, quello del Centurione Cornelio (un altro soldato romano, descritto come «uomo giusto e timorato di Dio»), ammesso alla nuova fede cristiana: «. . . Gesù Cristo, annuncia Pietro: Egli è il Signore di tutti! . . .Gesù di Nazareth, il Quale passò beneficando e risanando tutti . . .» (Act. 10, 38). Ecco: un’immagine sovrumana, d’incomparabile bontà! Questa è la testimonianza apostolica!

Così noi dobbiamo ripensare Gesù: la bontà onnipotente, infinita, fattasi a noi vicina e accessibile. Cosi; con la nostra Benedizione Apostolica.

Ad un gruppo di studentesse dell’Istituto Parificato di Magistero «Maria SS.ma Assunta»

Siamo lieti di dedicare un saluto particolare al gruppo delle studentesse dell’Istituto Universitario Parificato di Magistero «Maria SS.ma Assunta», che ci hanno recato stamani la vibrante testimonianza del loro entusiasmo e della loro devozione.

La vostra presenza ci è fonte di consolazione, perché ci dice la scelta di fondo secondo la quale intendete orientare la vostra vita. Voi state cercando, mediante lo studio, una conoscenza sempre più ricca della verità, e, avendo capito che la pienezza di ogni verità è Cristo Gesù, a Lui aderite con fede, che - come auspichiamo vivamente - il tirocinio universitario deve rendere ognora più matura e convinta. Continuate in questa strada, nella stimolante consapevolezza dell’importanza di una personale formazione spirituale, che integri, armonizzi e sostenga quella propriamente culturale. Il nostro augurio è che, domani, nella vita religiosa o in quella laica, nella scuola, nella professione o nella famiglia, voi non solo siate portatrici dei valori della cultura, ma che insieme sappiate anche, e soprattutto, suscitare nei cuori l’apertura ai valori trascendenti del Vangelo, da cui soltanto l’essere umano può trarre luce per il suo eterno destino.

Con la nostra Apostolica Benedizione.

Ai mille pellegrini della Comunità Mariana del «Gesù Vecchio» di Napoli

Rivolgiamo ora un particolare saluto al numeroso pellegrinaggio della Comunità Mariana della Basilica Minore del SS. Salvatore di Napoli, più popolarmente nota in quella città col nome di «il Gesù Vecchio».

Voi, assieme al Vicario Generale della Diocesi Monsignor Antonio Zama, siete venuti qui oggi quasi a culminare le celebrazioni del 150° anniversario dell’incoronazione della Madonna venerata nella vostra chiesa.

Mentre vi esprimiamo la nostra letizia per questa gradita presenza odierna, vi stimoliamo anche a proseguire in una fervorosa e retta spiritualità mariana, la quale, lungi dal dimenticare la centralità del mistero di Cristo Signore, ne tragga sempre maggior forza e ispirazione per quell’autentica esistenza cristiana, di cui la Santissima Vergine è stata la prima, luminosa testimone, e che ciascun battezzato sul suo esempio, è chiamato a vivere nel mondo.

Questo augurio lo vogliamo tradurre nella nostra paterna Benedizione Apostolica, che di gran cuore vi concediamo, incaricandovi altresì di estenderla ai vostri cari, agli amici e a tutta la diletta città di Napoli.

Ad un gruppo di sacerdoti greco-ortodossi

Nous avons aujourd’hui la joie de saluer un groupe de prêtres grecs orthodoxes de la Métropole de Lamia.

«Christòs anèsti». Le Christ est ressuscité.

C’est avec tette profession de foi commune dans la résurrection du Seigneur que Nous vous accueillons, chers frères dans le Christ.

Soyez les bienvenus! Nous sommes heureux de vous rencontrer car Nous sommes convaincu que la connaissance réciproque et la rencontre entre frères sont des moyens indispensables sur le chemin de la pleine communion entre nos Eglises.

En rentrant chez vous, portez notre salutation fraternelle à votre métropolite, et notre Bénédiction à vos paroisses et à vos familles.

La paix du Seigneur ressuscité et la communion du Saint-Esprit soient avec vous.

Ai membri del «Bureau de la Fédération internationale des Aides aux Prêtres»

Nous avons le plaisir de Nous adresser aussi aux membres du Bureau de la Fédération internationale des Aides aux Prêtres.

Vous représentez, chères Filles, toutes ces personnes qui ont voué généreusement leur vie au service des prêtres et, souvent, des communautés ecclésiales, paroissiales ou autres, qui leur sont confiées. Vous rendez plus humaines leurs conditions matérielles de vie et vous leur permettez une plus grande disponibilité à leur propre ministère. Soyez fières de cette tâche importante qui constitue un véritable service d’Eglise et fait appel à tant de qualités de dévouement, d’accueil, de discrétion. C’est dire que Nous encourageons vivement les efforts de vos associations, qui vous soutiennent dans cette mission et vous procurent à vous-mêmes équilibre humain et progrès spirituel, et Nous félicitons les prêtres qui favorisent ce mouvement. Portez à tous les membres de votre Fédération le témoignage de notre gratitude, dites-leur que Nous apprécions spécialement leur collaboration à l’œuvre des prêtres, et leur adressons notre paternelle Bénédiction Apostolique.

Ad un pellegrinaggio di Boston e a un gruppo di ufficiali della Marina Britannica

We extend our welcome to the choir and to the other parishioners of Immaculate Conception Church in the Archdiocese of Boston. You have come to Rome to commemorate the centenary of the dedication of your parish to the Blessed Virgin Mary. Through her intercession we invoke upon all of you the grace of authentic Christian living, praying that this anniversary may be for each one a moment of profound renewal and deep personal joy.

We are happy to extend a greeting to a group of British naval officers and ratings from ships visiting Italian ports. We thank you for coming to see us. It is our prayer that your stay in Rome will be an occasion of spiritual happiness and renewal, and a reminder of the universal brotherhood of man. Please take our prayerful good wishes to your families at home.

                                 



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