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DISCORSO DI PAOLO VI
AI MEMBRI DELLA FAMIGLIA MISSIONARIA

Giovedì, 3 ottobre 1963

 

Con vera letizia il Santo Padre saluta il Signor Cardinale e gli altri Presuli e Superiori Generali intervenuti. È a Lui molto gradita questa circostanza per confermare venerazione, stima, ed ogni appoggio alla grande Famiglia Missionaria ed in modo speciale agli Istituti che di tanto mirabile apostolato fanno lo scopo della loro vita. Ogni attività, al riguardo, è alimentata dalla abnegazione e dal sacrificio: il Papa chiede, a sua volta, di essere confortato, da così meritoria partecipazione al trionfo del Regno di Dio, per lo stesso suo ministero di Pastore dell’intera Chiesa.

Volendo affidare agli intervenuti un pensiero a ricordo della Udienza, l’Augusto Pontefice narra che, percorrendo, or è qualche tempo, un ottimo volume di missiologia, si è soffermato su di un interrogativo sollevato dai teologi: se, cioè, la vita missionaria dipenda dalla nota della cattolicità, oppure dalla nota della apostolicità della Chiesa. Sembra a Lui molto semplice ed evidente la risposta, l’attività missionaria può ritenere punto di partenza e luce ideale entrambe queste gemme della Chiesa.

È l’apostolicità e nella persona di Chi regge e guida la Chiesa, che dà il mandato e ripete agli annunziatori della Buona Novella il divino precetto: «Euntes, docete . . . omnes gentes . . . Praedicate Evangelium omni creaturae» . È la cattolicità ad assicurare il perenne estendersi dei campi e delle fioriture missionarie in ogni parte della terra.

Le due note, poi, risplendono di singolare evidenza nel Centro benedetto della Chiesa, e l’umile Vicario di Gesù Cristo ha sommamente a cuore di trasfondere nei dilettissimi figli Missionari ogni fervore di apostolicità, ogni zelo di cattolicità.

Delle incessanti, visibili assistenze divine si avrà conferma preziosa nella imminente Giornata Missionaria, domenica 20 di ottobre, allorché il Santo Padre procederà alla Consacrazione Episcopale di quattordici nuovi Presuli, destinati a regioni missionarie. Sono nuovi apostoli: si accresce così la diffusione del Messaggio di Cristo nel mondo.

Con squisita bontà il Santo Padre conclude affermando che Egli ha tutto da guadagnare ad essere solidale con i Missionari: ognuno quindi può arguire con quali sentimenti Egli, dopo aver fatto la conoscenza di così distinti personaggi - solo qualcuno in antecedenza ha incontrato - imparte la Sua Benedizione, che intende far giungere alle singole Congregazioni e Società religiose, ai missionari, a tutte le anime affidate alle loro instancabili e ammirevoli sollecitudini.

                                                     



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