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SALUTO DI PAOLO VI
ALLA CITTÀ DI VERONA

Lunedì, 3 ottobre 1966

 

Il Santo Padre, dopo un particolare saluto al Vescovo di Verona, del quale ricorda anche il prezioso apostolato svolto qualche volta nella Arcidiocesi di Milano quando Egli ne era Arcivescovo, saluta il Sindaco e i di lui collaboratori, esprimendo la particolare ammirazione per la vetusta, insigne, artistica città, tanto ricca di importanti memorie, di pregevoli monumenti e tanto degna di stima e di elogio per le virtù dei suoi abitanti.

Il pellegrinaggio della parrocchia di Cadidavid a Roma presso il Successore di Pietro acquista il valore di un simbolo: esso è come la risposta di tutte le parrocchie del mondo alle sollecitudini che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha dedicato alla parrocchia, definendone l’essenza, avvalorandone l’attività, precisandone i compiti, affinché essa sia sempre rispondente alla sua alta missione, che ha una importanza unica nella Chiesa. Il Concilio, di fatto, ha ricordato a più riprese le finalità e le incombenze della parrocchia nel tempo presente, delineandone la complessa fisionomia, che è quella di Comunità di preghiera e di carità, di microcosmo religioso in sé perfetto, di organismo ecclesiale, che deve trovare in se stesso la forza sufficiente a provvedere alle sue molteplici esigenze di vita.

La Parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato «comunitario» fondendo insieme tutte le differenze umane che vi si trovano, e inserendole nella universalità della Chiesa. Si abituino i laici ad agire, nella parrocchia, in intima unione coi loro sacerdoti; apportino alla comunità della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo e le questioni spettanti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiastica (Decr. sull’apostolato dei laici, n. 10).

Il Santo Padre aggiunge per tutti, dall’illustre Presule, alle autorità civili, ad ogni fedele, la Benedizione Apostolica, pegno dei più copiosi favori celesti.

                                    



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