DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI RAPPRESENTANTI DELLA «UNION INTERNATIONALE
DES AGENTS DE DIFFUSION DE LA PRESSE ET DE L’EDITION»

Domenica, 13 settembre 1970

Vi accogliamo con particolare compiacimento, carissimi rivenditori di giornali, che partecipate al vostro settimo Congresso Internazionale, promosso dalla «Union Internationale des Agents de Diffusion de la Presse et de l’Edition».
Siete convenuti a Roma per trattare i problemi specifici della vostra professione, in particolare quello della diffusione della stampa; vi auguriamo di trarre conclusioni pratiche, fruttuose, utili a voi e ai lettori, e soprattutto giovevoli alla buona causa della sana informazione, cioè della lealtà, della giustizia, della verità. Sappiamo che, tra le questioni che vi occupano, vi è la responsabilità nei confronti della stampa pornografica: la delicatissima e grave questione implica non soltanto la dignità spirituale e morale delle vostre coscienze davanti a Dio, come della vostra intera categoria – tanto sacrificata per il servizio della pubblica opinione - ma anche la tutela dei valori più sacri dell’uomo di fronte all’odierno dilagare di una licenza sfrenata, che non trova confronti nella storia, pur tanto onorata, del giornalismo.

Il fenomeno è come una droga pervertitrice, che si infiltra sottilmente, assopendo, ottundendo e guastando le coscienze, specie della gioventù e delle persone meno provvedute di forza di volontà; è come una diga che, poco per volta scalfita, può rompersi e travolgere i capisaldi dell’onestà individuale, della famiglia, della moralità pubblica; è una pericolosissima avventura, giocata da gente senza scrupoli e ignobilmente asservita al denaro, che rischia di privare la società delle sue naturali difese, dei suoi puri ideali, delle sue risorse spirituali.
Studiate a fondo, lealmente, il modo di opporvi a un tale lenocinio: e sappiate che, tutto quanto deciderete a questo proposito, vi renderà veramente benemeriti del civile consorzio, e molto più della Chiesa, custode e irradiatrice del messaggio di Cristo, che è liberazione da ogni servitù della carne o del pensiero, limpidezza di cuore, promessa del Regno, ove non entreranno gli operatori di iniquità.
La Nostra Apostolica Benedizione vi accompagni nel vostro difficile lavoro, e ottenga a voi e ai vostri cari l’abbondanza delle grazie celesti.

Nous souhaitons aussi la cordiale bienvenue à tous les Congressistes de langue française. Vous savez l’intérêt tout particulier que Nous avons toujours manifesté pour les problèmes du journalisme, lequel demeure, même avec les progrès de la radio et de la télévision, le moyen privilégié d’information, de formation, de culture et de détente. Certes, vous n’êtes pas les seuls, ni les premiers responsables de la qualité de la presse: il vous est demandé d’en assurer la plus large et la plus rapide diffusion possible. Mais de votre zèle de distributeurs dépend à son tour la viabilité financière de tette presse. Or, Nous le disions à l’instant, comment votre conscience d’homme, et de chrétien, pourrait-elle demeurer insensible aux répercussions, sur les âmes et sur la société toute entière, de la nourriture que vous leur fournissez quotidiennement?

Comment favoriser, comment conseiller, comment mettre en lumière ce qui est sain, ce qui est beau, ce qui est profond, ce qui élève l’homme, élargit son cœur, ennoblit ses pensées, stimule sa volonté, l’oriente au mieux vers sa destinée? Comment peser éventuellement, à votre place, sur tout l’appareil publicitaire, pour éliminer ce qui contribuerait à la déchéance de l’homme, dans notre civilisation avide de facilité et tentée de matérialisme, ou, à tout le moins, pour former le jugement des consommateurs, surtout des jeunes? C’est à chacun d’entre vous que Nous posons tette grave question. Et Nous prions Dieu de vous aider à la résoudre, avec l’aide des échanges fructueux que vous avez pu avoir ces jours-ci, entre collègues de différents pays. En gage de notre bienveillante estime et de nos encouragements, Nous vous donnons Notre paternelle Bénédiction Apostolique.