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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
ALLE ASSOCIAZIONI DI BERSAGLIERI ED ARTIGLIERI

Lunedì, 21 settembre 1970

 

La ricorrenza storica, che vi ha chiamati a Roma, insieme con le migliaia di valorosi appartenenti all’Arma dei Bersaglieri e a quella degli Artiglieri d’Italia, non ha bisogno di essere richiamata. L’avete vissuta ieri con intensa partecipazione, unendo alla commemorazione civile quella più strettamente religiosa, con l’assistenza alla Santa Messa celebrata dal Nostro Cardinale Vicario, da Noi espressamente a ciò incaricato in seguito all’invito che tanto filialmente ci era stato rivolto da parte vostra. Questa disposizione di spirito ci ha recato profonda consolazione, come ci fa grande piacere, oggi, la vostra presenza, simbolica rappresentanza di tutti i Bersaglieri e Artiglieri; essa ci ha confermato come la composizione delle istanze patriottiche, sacre alle italiche memorie, e delle esigenze religiose non solo sono una felice realtà, e una raggiunta superiore armonia - non peraltro da oggi soltanto, talché sarebbe quasi superfluo notarlo - ma sono anche passate nella pratica quotidiana, nelle convinzioni più profonde dell’anima, nella fibra viva dei cuori, nell’esempio vissuto e tramandato ai figli. Di questo vi ringraziamo, di questo vi elogiamo, con tutta la stima e con l’affetto veramente sincero che nutriamo verso le vostre persone e le vostre singole Associazioni.

Sono passati cento anni, densi di storia, di passione, di gioie e di dolori, di prove durissime e di tenaci ricostruzioni; la vita civile e sociale, il progresso scientifico, il lavoro industriale hanno compiuto il più sorprendente balzo in avanti che mai si sia operato nel cammino pur glorioso dell’umanità; la mentalità, il costume, il modo di vivere hanno subito radicali trasformazioni: possiamo dire che i Bersaglieri e gli Artiglieri d’Italia sono rimasti fedeli ai loro ideali di amor patrio, di onestà morale, di fede religiosa? Crediamo davvero di sì; e voi ce ne date ragione.

Facciamo voti che codesta sincera volontà di fedeltà e di costanza continui a dare i suoi frutti, a mantenervi compatti nel perseguire i vostri ideali, auspicando che anche la celebrazione di ieri a ciò contribuisca non poco. Noi rinnoviamo a voi e a tutta la cara Nazione italiana i Nostri voti «di stabilità, di concordia, di prosperità, di progresso sociale e morale, di pace» (Lettera a S. E. Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica Italiana: L’Osservatore Romano, 20 settembre 1970); vi siamo vicini con la Nostra rispettosa simpatia; invochiamo l’aiuto di Dio su di voi, sulle rispettive Associazioni, e sulle famiglie di ciascuno, mentre di gran cuore impartiamo l’Apostolica Benedizione.

                



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