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DISCORSO DI PAOLO VI AI SACERDOTI
DEL PONTIFICIO ISTITUTO ECCLESIASTICO UNGHERESE

Mercoledì, 16 maggio 1973

 

Vi abbiamo riservato un incontro particolare, cari Sacerdoti dell’Istituto Ecclesiastico Ungherese, che siete venuti a farci visita col nuovo Rettore e con le buone Religiose addette alla casa.

Se l’incontro è breve, intenso ed affettuoso è il sentimento con cui vi accogliamo, perché siete figli e, quindi, anche rappresentanti di una terra nobilissima per l’originalità delle sue espressioni civili e per la saldezza delle sue tradizioni cristiane. Voi siete a Roma per completare la vostra formazione, prima di tornare in patria: vi diciamo il nostro compiacimento per il vostro impegno, nella certezza che l’esperienza romana ha già avuto nella vostra vita - come avrà poi nell’esercizio del ministero sacerdotale - un influsso diretto e altamente positivo. Oltre alla preparazione teologica, Roma vi ha dato certo qualcosa, che ciascuno di voi avverte chiaramente: sarà un più maturo senso universalistico; sarà la riflessione sul singolare ruolo della Santa Sede; sarà il proposito di mantenervi sempre fedeli alla Chiesa. Un tale patrimonio di convinzioni e di idee non sari solo un ricordo, ma anche stimolo all’azione e fonte di rinnovata fiducia.

Pensando appunto al vostro futuro ministero, vi impartiamo di cuore la Benedizione Apostolica, estendendola a quanti hanno avuto cura di voi ed ai vostri congiunti.



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