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VISITA DI PAOLO VI
ALLE «PICCOLE SORELLE DI GESÙ»,
DISCEPOLE DEL SERVO DI DIO CHARLES DE FOUCAULD

Venerdì, 28 settembre 1973

 

Colà le operose ospiti hanno fatto fiorire con le loro mani un minuscolo villaggio. Ivi possono risiedere fino a 250 sorelle: piccoli edifici di legno, dove tutto sembra miniaturizzato, come nei luoghi francescani delle origini, ma dove è possibile vivere in fraternità dopo le pesanti giornate di lavoro, dando allo spirito la più larga parte.

Nel mese di settembre vi sono presenti 230 Piccole Sorelle, provenienti da ogni continente. Tutte hanno partecipato a un ritiro spirituale d’impegno, grazie alla presenza di Padre René Voillaume, che per primo ha raccolto l’eredità di fratel Carlo di Gesù e ha fondato o sostenuto la fondazione delle varie famiglie che si richiamano all’ispirato martire del Sahara.

Ogni fraternità abita la sua casetta e non supera il numero di 18 componenti. Le fraternità delle Tre Fontane comprendono il noviziato, le piccole sorelle studenti di teologia, i servizi della casa madre. Le piccole sorelle sono ormai più di mille e costituiscono la seconda famiglia religiosa ispirata a fratel Carlo di Gesù, fondata dalla petite sœur Madeleine de Jésus nel 1939, dopo quella dei piccoli fratelli fondata da Padre René Voillaume nel 1933.

Con loro attendono il Papa la petite sœur Annie de Jésus attuale responsabile generale della fraternità, la petite sœur Jeanne, già responsabile generale per oltre 20 anni, il Padre Voillaume, l’abate delle Tre Fontane P. Domenico Turco.

Dopo una sosta di preghiera nella cappella il Santo Padre rivolge la sua parola alle religiose nella sala delle adunanze.

«Perché sono venuto?», si chiede il Santo Padre: «la risposta è molto facile: per conoscervi. Per conoscere voi, questo centro, la vostra ormai grande famiglia. Anche se vi conosco già da molti anni». Paolo VI dice che prima ancora di andare a Milano e poi a Milano ha avuto occasione di apprezzare il fervore e l’autenticità dei piccoli gruppi delle piccole sorelle. Poi le ha riviste a Roma. Saputo che erano riunite in così notevole numero si è detto: «Andiamo subito».

È una gioia per lui incontrare padre Voillaume, suor Madeleine, le piccole sorelle. Perché meritano di essere conosciute meglio, con quel vertice della povertà che forma il loro segreto, con quel bene di una fraternità che è più d’una cordialità, che lega tra tutti loro i seguaci di fratel Carlo, con quella gioia che sembra il respiro della loro comunione familiare. E poi il grande segreto delle piccole sorelle: l’amore silenzioso per Gesù, la conversazione continua con lui, il senso della sua presenza nella vita di ciascuna, la risposta totale al suo amore. «È il vostro carisma!». Ma c’è un secondo motivo nella visita: «Sono venuto non solo per conoscervi, ma per riconoscervi. È la Chiesa che vi riconosce ed è lieta della vostra esistenza e presenza nel mondo. E voi siate quello che siete». Dopo aver ripetuto una loro espressione che le qualifica come una stella filante che prolunga la presenza e lo spirito di fratel Carlo di Gesù, il Papa ribadisce che «anche se silenziose e in un certo senso invisibili, la Chiesa vi vede, vi vuol bene, vi ama e vi benedice. Sono venuto per incoraggiarvi. Voi siete coraggiose, ma anche voi come tutti siete fragili e forse tentate di debolezza e di infedeltà». Vengono, dice il Papa, nella vita di tutti momenti di dubbio e di ripensamento. Ho fatto bene? Ne valeva la pena? Non sarò stata vittima di un’illusione? «In nome di quel Gesù che voi amate io vi dico: avete scelto bene! Come Maria, avete scelto la parte migliore. Siate fedeli e felici».

Il breve discorso è punteggiato da scrosci di applausi di gioia e di consenso. Infine, insieme alle piccole sorelle, il Papa recita il Padre nostro, l’Ave Maria, l’Angelo di Dio; e le benedice.

Segue uno scambio di doni: il Papa offre alle piccole sorelle un calice e una pisside d’argento cesellato per l’Eucaristia e a ciascuna un’immaginetta con un suo autografo.

La petite sœur Madeleine offre al Papa un prezioso autografo di fratel Carlo di Gesù e un suo grande ritratto degli ultimi anni; inoltre un presepio manufatto dalle piccole sorelle.

                               



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