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DISCORSO DI PAOLO VI
AGLI EX-ALUNNI DEL CONVITTO ARCIVESCOVILE
«DE FILIPPI» DI VARESE

Sabato, 29 novembre 1975

 

Sono numerosi i motivi che ci han suggerito di riservarvi, carissimi Alunni ed ex-Alunni del Convitto Arcivescovile «De Filippi», un incontro particolare, mentre in questa fase terminale dell’Anno Santo si moltiplicano per noi gli impegni, insieme gioiosi e gravosi, del nostro pastorale ministero.

Voi venite da Varese, una Città ed una zona a noi tanto care perché inserite nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Milano; venite da un Collegio che compie, quest’anno, il venticinquesimo anniversario della sua fondazione e che fa parte di quella rete di tipiche istituzioni ambrosiane, rispondenti ad una originale e valida formula educativa; venite per celebrare il Giubileo, dimostrando così che avete accolto il soffio spirituale che pervade la Chiesa di Dio; venite con i vostri genitori, con i giovani ospiti di alcune Nazioni africane, con i rappresentanti delle diverse attività, di cui il Convitto è fervido centro propulsore, quasi per attestare anche visivamente la continuità, l’apertura, il dinamismo che distinguono la vostra Comunità. C’è poi un più nitido ricordo, tra i tanti, che di voi e del vostro Istituto noi conserviamo: proprio alla vigilia di partire per il Conclave ci occupammo del «De Filippi», dando la nostra approvazione al piano di costruzione di nuovi edifici.

Se tutto ciò serve a dare un peculiare carattere all’odierna visita e, diremmo, un timbro più affettuoso al nostro saluto, non possiamo però rinunciare a proporvi un breve pensiero, che vi sia di guida e di stimolo in questo pellegrinaggio a Roma.

Il vostro è, infatti, un itinerario religioso, che nella fede trova, ad un tempo, il punto di partenza e di arrivo. Questo vuol dire che per ciascuno di voi - alunni e superiori, giovani e anziani – esso deve segnare una tappa importante nella vita, determinando un autentico rinnovamento interiore, un deciso sviluppo della coscienza cristiana, ed ancora una crescita ed un irrobustimento della fede in Dio e nel suo Figlio Gesù. E poiché qui vi vediamo riuniti come in una sola famiglia, sappiate offrire non solo singolarmente, ma anche comunitariamente una tale testimonianza, onde riesca più incisiva, esemplare ed edificante agli occhi degli altri fratelli.

Noi siamo sicuri che vorrete corrispondere a questa esortazione, dettata da un antico e pur nuovo sentimento di predilezione, e con paterna fiducia vi impartiamo la Benedizione Apostolica.

                                                              



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