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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
ALLA PONTIFICIA COMMISSIONE
PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI

17 marzo 1976

            

Signori Cardinali,
venerati Fratelli e diletti Figli,

Il vedere oggi riuniti intorno a noi i membri e i consultori della nostra Commissione per le Comunicazioni Sociali in occasione della Congregazione Plenaria annuale, è per noi motivo di vivo compiacimento e di sincero conforto. Così, come è consolante poter ancora una volta ripetere quale stima e quanta gratitudine nutriamo per le vostre persone e per l'arduo e delicato servizio che voi rendete alla Chiesa e alla società.

Dai lavori delle vostre riunioni non ci è sfuggito il senso di responsabilità che guida la vostra azione, tutta rivolta a corrispondere alle vive attese della Chiesa e ad andare incontro alle istanze del tempo in cui viviamo. Vi occupate di un settore carico di problemi e di urgenze, che vanno ognora crescendo. Chi non vede come gli atteggiamenti dell'uomo di oggi, le sue prese di posizione, i suoi giudizi sono sempre più dovuti alla conoscenza di opinioni e di comportamenti, a cui sono pervenuti per il tramite degli strumenti di comunicazione sociale? Vi auguriamo pertanto di trarre dai vostri incontri conclusioni pratiche, fruttuose, giovevoli alla buona causa della sana informazione, della formazione umana e cristiana delle coscienze e della evangelizzazione.

Questo brevissimo incontro non ci consente di entrare nel vivo dei problemi vasti e complessi che vi hanno tenuto occupati in questi giorni. Sapendo, tuttavia, che tra l'altro avete fatto oggetto delle vostre discussioni il problema della pubblica moralità, non possiamo fare a meno, anche in questa circostanza, di richiamare la vostra attenzione sulla necessità di tutelare, attraverso la vostra opera, i valori più sacri dell'uomo di fronte al dilagare di una licenza sfrenata che difficilmente trova confronti in altre epoche della storia. L'impudenza di chi impiega così malamente gli strumenti di comunicazione sociale non sarà mai adeguatamente deplorata, così come non saranno mai adeguatamente riparate le rovine che si arrecano alla società di oggi e, più ancora, di domani. E' un triste fenomeno che rischia di privare gli individui, la famiglia e la società delle loro naturali difese, dei loro puri ideali, delle loro risorse spirituali. Tutto ciò comporta il dovere e l'urgenza di intensificare gli sforzi per un buon impiego pastorale della stampa, della radio, del cinema e di altre forme di spettacolo, della televisione, in ordine alla trasmissione di contenuti umanamente validi e positivi, e del messaggio che Cristo ha affidato alla sua Chiesa per la salvezza delle anime. Bisogna altresì moltiplicare iniziative, collaborazioni ad ogni livello, specialmente in campi dove finora i mezzi audio-visivi non sono stati sufficientemente utilizzati, come quelli della formazione liturgica, della catechesi, della educazione religiosa.

Queste brevi indicazioni vi dicano quanto vi siamo vicini in questo settore di lavoro sconfinato e non facile, e con quanta sollecitudine vi seguiamo con il nostro appoggio e specialmente con la preghiera che eleviamo per voi al Divin Redentore; nel suo Nome vi esortiamo, come nel suo Nome vi benediciamo, affinché conceda a voi e a tutti i vostri collaboratori secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente corroborati dallo Spirito per lo sviluppo dell'uomo interiore... in modo che siate ripieni della pienezza di Dio (Eph 3, 16, 19).

                          



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