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DISCORSO DEL SANTO PADRE PIO X*

AI DEPUTATI DELLA COMMISSIONE VENETA

 

Se in questi giorni mi riuscirono sempre care le dimostrazioni di affetto esibitemi da tutti i fedeli del mondo, perchè, dovendo rispondere della loro eterna salute, mi conforta la speranza di vederli camminare per quell'unica via che mena al fine santissimo, potete ben credere quanto mi torni gradita la solenne manifestazione degli affettuosi vostri sentimenti, o diletti cittadini di Venezia, che mi siete doppiamente figliuoli.

Mandato al governo dell'insigne vostra Chiesa Patriarcale, accolto da Voi, veri eredi della nobiltà dell'animo e della fede dei padri vostri, ero nella ferma convinzione che Venezia fosse l'ultima tappa della mia vita, Venezia accogliesse l'ultimo mio respiro e nel sepolcro già predisposto, la mia salma tra i cari Veneziani aspettasse il giorno della finale risurrezione.

E questa convinzione si confermò vivendo in mezzo a voi, che colla cordialità sincera, colla corrispondenza ai religiosi miei insegnamenti e perfino, per parte di molti, col sacrifìcio delle proprie opinioni per raggiungere nel pacifico modo il bene comune, mi avete date tali prove di attaccamento, che i nove anni passarono come un giorno, e quantunque nel continuo lavoro, furono anni di pace prosperosa.

Ma se il Signore mi volle allontanare da Venezia per innalzarmi a questa dignità, il cui solo pensiero atterrisce i più coraggiosi, se estesa di molto la mia paternità novera come figli tutti i fedeli del mondo, state pur certi, che per essere più esteso non sarà meno intero per voi il mio affetto, vi terrò sempre come i prediletti, parteciperò come in passato alle vostre gioie, piangerò con voi nei vostri dolori e non mancherò mai d'implorare su tutti le divine benedizioni.

Vi prego di farvi interpreti di questi miei sentimenti e specialmente della mia gratitudine con tutti i diletti cittadini per questo nuovo pegno del loro affetto, e assicurateli che sarò sempre in mezzo a loro col cuore, perchè se il maestro non può mai dimenticare il discepolo, il Successore benché indegno di S. Pietro, non dimenticherà mai i figli di S. Marco che protetti dal Santo Evangelista non verranno mai meno alle loro tradizioni pel trionfo della Fede.

 


*AAS, vol. XXXVI (1903-04), pp. 271-272.



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