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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AL PATRIZIATO E ALLA NOBILTÀ ROMANA
*

Sala del Concistoro - Mercoledì, 14 gennaio 1948

 

Diletti figli e figlie !

Sebbene le difficili circostanze presenti Ci abbiano consigliato di dare quest'anno alla vostra tradizionale Udienza una forma esteriore diversa dalla consueta, ciò nondimeno, nè l'accoglimento dei vostri omaggi e dei vostri voti, nè l'espressione dei Nostri auguri per voi e per le vostre Famiglie hanno perduto alcunchè del loro intimo valore e del loro profondo significato.

Come il cuore del Padre comune non ha bisogno di molte parole per effondersi nel cuore di figli che gli sono tanto vicini; così la vostra sola presenza è già per se stessa la più eloquente testimonianza e la più chiara conferma dei vostri immutati sentimenti di fedeltà e di devozione verso questa Sede Apostolica e verso il Vicario di Cristo.

La gravità dell'ora non può turbare e scuotere che i tiepidi e gli esitanti. Per gli spiriti ardenti, generosi, abituati a vivere in Cristo e con Cristo, essa è, al contrario, un potente stimolo a dominarla ed a vincerla. E voi volete senza dubbio essere del novero di questi ultimi.

Perciò quel che attendiamo da voi è innanzi tutto una fortezza di animo, che le più dure prove non potrebbero abbattere; una fortezza di animo che faccia di voi, non soltanto perfetti soldati di Cristo per voi stessi, ma anche quasi allenatori e sostegni di coloro che fossero tentati di dubitare o di cedere.

Quel che attendiamo da voi è, in secondo luogo, una prontezza di azione, cui non sgomenta nè scoraggia la previsione di alcun sacrificio, che il bene comune oggi richieda; una prontezza e un fervore, che, rendendovi alacri nell'adempimento di tutti i vostri doveri di cattolici e di cittadini, vi preservino dal cadere in un « astensionismo » apatico e inerte, che sarebbe gravemente colpevole in un tempo in cui sono in giuoco i più vitali interessi della religione e della patria.

Quel che attendiamo da voi è, finalmente, una generosa adesione, non a fior di labbra e di pura forma, ma dal fondo del cuore e messa in atto senza riserve, al precetto fondamentale della dottrina e della vita cristiana, precetto di fratellanza e di giustizia sociale, la cui osservanza non potrà non assicurare a voi stessi vera felicità spirituale e temporale.

Possano questa fortezza di animo, questo fervore, questo spirito fraterno guidare ciascuno dei vostri passi e rinfrancare il vostro cammino nel corso del nuovo anno, che così incerto si annunzia e sembra quasi condurvi attraverso un oscuro traforo.

Allora senza dubbio esso sarà per voi un anno non soltanto di ardue prove, ma altresì di luce interiore, di spirituale letizia e di benefiche vittorie.

In tale aspettazione e con fiducia inconcussa nel Signore e nella Vergine protettrice di questa eterna città, v'impartiamo di tutto cuore la Nostra materna Apostolica Benedizione


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, IX,
 Nono anno di Pontificato, 2 marzo 1947- 1° marzo 1948, pp. 423-424
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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