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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
AI FUNZIONARI E AI DIPENDENTI
DELLA SEDE CENTRALE DEL BANCO DI NAPOLI
*

Sala Regia - Domenica, 20 giugno 1948

 

Vediamo con piacere alla Nostra presenza, numerosamente ed egregiamente rappresentato, il mondo bancario. Ed è quello della bella e cara Napoli, la città dove, se la vita degli affari pulsa ed urge intenso come in tutti i grandi centri, non si vide però mai sopraffatto e soffocato dal tumulto delle cose esteriori quel sentimento religioso, che è la sua maggior gloria e gode di manifestarsi in tutti i modi alla luce del sole.

Mondo bancario e idea cristiana; danaro e Vangelo: termini in sè antitetici, per chi ha presente la predicazione di Gesù Cristo, la sua esaltazione della povertà, il contrasto da Lui solennemente affermato fra Dio e Mammona.

Egli disse altresì: « Dove è il tuo tesoro, ivi è il tuo cuore » (Matth. 6, 21); così che se l'uomo mette il suo tesoro nel danaro, il suo cuore è lì, e allora non vi è più posto nel cuore per i veri beni. Dio e la sua giustizia; i quali beni non ammettono altro dominio di passione, e sono in realtà negati a chi voglia loro dar tutto, fuorchè il meglio di sè, che è precisamente il cuore, coi suoi affetti e le predilezioni.

Sappiamo tutti quale conferma ha ricevuto in ogni tempo, e tuttora riceve, il grande ammonimento di San Paolo : Quelli che vogliono arricchire, cadono nella tentazione e in molti desideri inutili e nocivi, che sommergono gli uomini nella rovina (cfr. 1 Tim. 6, 9).

Ma se di questo così triste lato dell'influsso del danaro voi siete, per dovere del vostro ufficio, i testimoni nati e obbligati a seguirne da vicino le vicende, e potete quindi meglio misurarne, come dal più adatto osservatorio, il valore negativo per la vera felicità umana; a voi, d'altra parte, è, come a pochi altri, data la possibilità di far giusta stima delle ricchezze bene impiegate; le quali, pur essendo mutevoli e caduche come la bellezza di quaggiù, hanno avuto da Dio nell'umano consorzio tanti e così gravi doveri religiosi e sociali.

Ogni giorno voi sperimentate come, quando il danaro posseduto in copia non sia idolo a cui tutto si sacrifica e volgare strumento di bassi egoismi, ma venga in potere di anime non ingombre dalla cupidigia e libere di quella libertà dal contingente, onde ci ha fatti liberi Gesù Cristo, allora non vi è opera buona che esso non susciti e non alimenti a bene degli uomini e a gloria di Dio, diventando in tal modo, per miracolo della grazia, scala esso stesso a giustizia e a santità cristiana.

A questa missione del danaro mira il vostro spirito cristiano. E a promuoverla in tutti i sensi, ad affermarla e a farne il vostro ideale nella delicata professione assegnatavi dalla Provvidenza voi consacrate, con alta coscienza cristiana, le energie della mente e quelle, più efficaci, del cuore.

Tra gli onesti e nobili scopi e doveri che interessano la vostra vita professionale, è appena necessario di ricordarne a voi uno, uno sopra tutto, che le presenti circostanze hanno reso quanto mai urgente : la beneficenza.

Molto in questo campo fu chiesto al mondo bancario negli ardui anni della guerra e del dopoguerra; e molto dal vostro Banco fu certamente fatto per alleviare mali e mitigare dolori, per la ricostruzione materiale e morale della patria comune, ferita in tutti i sensi e bisognosa di tutto.

Ma come non fu nuovo per voi un tale pietoso ufficio, di concorrere cioè a sollevare le pubbliche e le private sventure, così questa gloria, di tener aperti i rivoli della beneficenza, vorrà essere sempre per il vostro Banco un titolo particolarmente caro e intelligentemente coltivato.

Carità di patria e spirito cristiano continueranno a sorreggere nel vostro benemerito Istituto una così preziosa attività. Questa non potrà che attirare le benedizioni di Dio sulla mole dei vostri affari, delle vostre molteplici imprese. E voi stessi personalmente, per la parte che ciascuno avrà dato a quest'opera di fraterno soccorso, parteciperete con abbondanti frutti spirituali a quella divina misericordia solennemente promessa nel Vangelo a chi avrà usato misericordia.

L'influsso e la responsabilità delle banche è enorme. Esse sono le intermediarie del credito e le fornitrici di fondi al commercio, all'agricoltura e all'industria; hanno quindi un'alta importanza sociale. Il vigente ordine economico è inconcepibile senza il fattore danaro. Le banche ne dirigono il corso; occorre quindi che questo non sia volto ad imprese economicamente sane, violatrici della giustizia, dannose al benessere del popolo, perniciose al vivere civile, ma che sia posto in armonia con la sana economia pubblica e con la vera coltura.

Tutto ciò esige nei dirigenti delle banche e nei loro impiegati esperienza delle questioni economiche, senso sociale, assoluta coscienziosità e fidatezza.

Con questi sensi e con questi voti Noi vi ringraziamo del filiale omaggio che siete venuti a recarCi con tanto affettuoso desiderio. E mentre invochiamo su voi e sul vostro quotidiano lavoro l'abbondanza dei lumi e dei favori divini, impartiamo cuore a voi, alle vostre famiglie, e a quanti vi sono cari in Gesù Cristo, l'Apostolica Benedizione.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, X,
 Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 - 1° marzo 1949, pp. 131 -133
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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