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EPISTOLA
NON SENZA VIVO
DEL PAPA BENEDETTO XV
ALL’EM.MO CARDINALE DI SANTA ROMANA CHIESA
 VINCENZO VANNUTELLI,
DECANO DEL SACRO COLLEGIO
SULL'IMPORTANZA DELLA MUSICA NELLE CHIESE

 

Signor Cardinale,

Non senza vivo compiacimento del Nostro animo abbiamo appreso che la città di Palestrina si appresta a tributare solenni onoranze alla memoria del grande maestro Giovanni Pierluigi, il quale, avendo sortito da essa i natali, ne ha reso celebre il nome in tutto il mondo.

Tali feste riusciranno senza dubbio di incitamento non solo ai cultori della musica classica, ma anche e sopratutto a coloro che zelano il decoro del tempio di Dio, poiché poche volte nella storia le idealità dell’arte e gli splendori della fede si sono fusi con così perfetta armonia, come nell’artista, la cui opera polifonica è uno degli ornamenti più preziosi della Nostra cappella pontificia e delle basiliche romane. Perciò il monumento che la città di Palestrina innalza al suo grande figlio e la celebrazione inaugurale, che si annunzia in particolare modo solenne, meritano una speciale considerazione della Sede Apostolica.

Ella, signor Cardinale, come Vescovo della diocesi, è stata chiamata alla presidenza di onore delle feste, e certamente la Sua porpora di principe della Chiesa, anzi di Decano del sacro Collegio, sarà per dare alle medesime un particolare splendore; ma è Nostro desiderio di prender parte anche Noi in qualche maniera a tali onoranze; e perciò, mentre abbiamo divisato di concorrere con l’offerta, che qui Le rimettiamo, alle spese sostenute da cotesta benemerita Amministrazione comunale per l’erezione del monumento, siamo lieti di autorizzarLa, signor Cardinale, a rappresentare nelle feste di inaugurazione la Nostra umile Persona.

L’interesse che Noi prendiamo a questa celebrazione deve servire a promuovere sempre più quel fervore di restaurazione musicale che, iniziato felicemente dal Nostro Predecessore di venerata memoria, nel primo anno del suo pontificato, è andato diffondendosi e intensificandosi in tutte le regioni della cattolicità. Noi non vogliamo che col volgere degli anni possa il tempo affievolire l’efficacia di quelle sapienti norme che il medesimo Pontefice tracciò nel motu-proprio del 22 novembre 1903 chiamandole il codice giuridico della musica sacra; ma vogliamo che restino nel loro pieno vigore, specialmente per ciò che riguarda la classica polifonia, la quale, come fu detto egregiamente, ottenne il massimo della sua perfezione nella scuola romana per opera di Pier Luigi da Palestrina. In tal modo i fedeli, raccolti in preghiera nel tempio di Dio, più facilmente saranno eccitati alla devozione e meglio si disporranno ad accogliere i frutti della grazia.

Con questo augurio, Ci è grato, signor Cardinale, di impartire a Lei, al Suo clero, ai promotori delle feste ed al caro popolo della diocesi di Palestrina, l’Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 19 settembre 1921.

 

BENEDICTUS PP. XV


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