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PAPA FRANCESCO

MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE

Nel piccolo c'è tutto

Martedì, 8 settembre 2015

 

(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLV, n.204, 09/09/2015)

«Nel piccolo c’è tutto». Lo stile di Dio che agisce nelle piccole cose ma che ci apre grandi orizzonti è stato al centro della meditazione di Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta martedì 8 settembre, memoria liturgica della natività di Maria.

Richiamando il testo della colletta pronunciata poco prima — nella quale si chiede al Signore «la grazia dell’unità e della pace» — il Pontefice ha puntato l’attenzione su due verbi già evidenziati nelle omelie dei «giorni scorsi»: riconciliare e pacificare. Dio, ha detto, «riconcilia: riconcilia il mondo con sé e in Cristo». Gesù, portato a noi da Maria, pacifica, «dà la pace a due popoli, e di due popoli fa uno: degli ebrei e delle genti. Un solo popolo. Fa la pace. La pace nei cuori». Ma, si è chiesto il Papa, «come riconcilia, Dio?». Quale è il suo «stile»? Forse egli «fa una grande assemblea? Si mettono tutti d’accordo? Firmano un documento?». No, ha risposto, «Dio pacifica con una modalità speciale: riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino».

La riflessione di Francesco è quindi iniziata a partire dal concetto di “piccolo”, quel “piccolo” di cui si legge nella prima lettura (Michea, 5, 1-4): «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola...». Questo il commento del Papa: «Così piccola: ma sarai grande, perché da te nascerà la tua guida e lui sarà la pace. Egli stesso sarà la pace», perché da quel “piccolo” «viene la pace». Ecco lo stile di Dio, che sceglie «le cose piccole, le cose umili per fare le grandi opere». Il Signore, ha spiegato il Papa, «è il Grande» e noi «siamo i piccoli», ma il Signore «ci consiglia di farci piccoli come i bambini per poter entrare nel regno dei Cieli», dove «i grandi, i potenti, i superbi, gli orgogliosi non potranno entrare». Dio, perciò, «riconcilia e pacifica nel piccolo».

Il Pontefice ha quindi affrontato il secondo concetto, secondo il quale il Signore riconcilia «anche nel cammino: camminando». E ha spiegato: «Il Signore non ha voluto pacificare e riconciliare con la bacchetta magica: oggi — pum! — tutto fatto! No. Si è messo a camminare con il suo popolo». Un esempio di questa azione di Dio si ritrova nel vangelo del giorno (Matteo, 1, 1-16.18-23). Un brano, quello della genealogia di Gesù, che può apparire un po’ ripetitivo: «Questo generò questo, questo generò questo, questo generò questo... È un elenco», ha fatto notare Francesco. Eppure, ha spiegato, «è il cammino di Dio: il cammino di Dio fra gli uomini, buoni e cattivi, perché in questo elenco ci sono santi e ci sono criminali peccatori».

Un elenco, quindi, dove si incontra anche «tanto peccato». Tuttavia «Dio non si spaventa: cammina. Cammina con il suo popolo. E in questo cammino fa crescere la speranza del suo popolo, la speranza nel Messia». È questa la «vicinanza» di Dio. Lo aveva detto Mosè ai suoi: «Ma pensate: quale nazione ha un Dio tanto vicino come noi?». Ecco allora che «questo camminare nel piccolo, con il suo popolo, questo camminare con buoni e cattivi ci dà il nostro stile di vita». Per «camminare da cristiani», per «pacificare» e «riconciliare» come ha fatto Gesù, abbiamo la strada: «Con le beatitudini e con quel protocollo sul quale tutti saremo giudicati. Matteo, 25: “Fate così: piccole cose”». Questo significa «nel piccolo e nel cammino».

A questo punto il Papa ha aggiunto un altro elemento. Il popolo d’Israele, ha detto, «sognava la liberazione», aveva «questo sogno perché gli era stato promesso». Anche «Giuseppe sogna» e il suo sogno «è un po’ come il riassunto del sogno di tutta questa storia di cammino di Dio con il suo popolo». Ma, ha aggiunto Francesco, «non solo Giuseppe ha dei sogni: Dio sogna. Il nostro Padre Dio ha dei sogni, e sogna cose belle per il suo popolo, per ognuno di noi, perché è Padre e essendo Padre pensa e sogna il meglio per i suoi figli».

In conclusione: «Questo Dio onnipotente e grande, ci insegna a fare la grande opera della pacificazione e della riconciliazione nel piccolo, nel cammino, nel non perdere la speranza con quella capacità» di fare «grandi sogni», di avere «grandi orizzonti».

Perciò il Pontefice ha invitato tutti — in questa commemorazione dell’inizio di una tappa determinante della storia della salvezza, la nascita della Madonna — a chiedere «la grazia che abbiamo chiesto nella preghiera, dell’unità, cioè della riconciliazione, e della pace». Ma «sempre in cammino, in vicinanza con gli altri» e «con grandi sogni». Con lo stile del “piccolo”, quel piccolo, ha ricordato, che si ritrova nella celebrazione eucaristica: «un piccolo pezzo di pane, un po’ di vino...». In «questo “piccolo” c’è tutto. C’è il sogno di Dio, c’è il suo amore, c’è la sua pace, c’è la sua riconciliazione, c’è Gesù».

 



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